Sergio Mattarella: differenze tra le versioni

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*Il diritto al lavoro, fondamento della Repubblica italiana, continua a rappresentare il principio cardine intorno al quale ruota il nostro sistema sociale e si esprime il principio di cittadinanza. La promozione dell’occupazione e la tutela piena della salute dei lavoratori costituiscono, oggi come ieri, sfide fondamentali nell’attuale contesto economico europeo e nel quadro del processo di integrazione continentale, nel cui ambito lo sviluppo del "pilastro sociale" appare irrinunciabile.<ref name="Marcinelle"/>
*{{NDR|[[Giovanni Gronchi]] richiese}} Anzitutto riconoscimento dei diritti del lavoro e trasformazione dei rapporti tra le classi sociali, sottolineando che "il primo problema da risolvere in ordine di urgenza è costituito dalla eliminazione della [[disoccupazione]], che si accompagna alla miseria e agli stenti". [...] fu lo stesso Gronchi, ormai verso la fine del suo mandato, a voler tornare su quello che era stato definito da qualcuno il suo "interventismo". [...] Potremmo riassumere, evocando liberamente [[Paolo Barile]], che il Presidente della Repubblica pro-tempore è portatore dell’indirizzo di attuazione e di rispetto della Costituzione. [...] Nel succedersi dei decenni, l'edificio della Repubblica è stato irrobustito dall’azione dei presidenti che si sono succeduti sino a ieri. A Giovanni Gronchi, il merito [...] di aver saputo accompagnare il nuovo che si manifestava nella vita del Paese; in piena aderenza agli obblighi del mandato affidatogli.<ref>Dall'[http://www.quirinale.it/elementi/18296 Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia di commemorazione del 40° anniversario della scomparsa del Presidente Emerito della Repubblica, Sen. Giovanni Gronchi], 18 ottobre 2018 ([https://www.youtube.com/watch?v=adeL0ZsACZ8 video]).</ref>
*La nuova [[Grecia]] e la nuova [[Italia]] sono nate dalla resistenza al nazifascismo e hanno ripudiato la guerra. Dopo le terribili guerre del secolo scorso che hanno dilaniato l'Europa, l'[[Unione europea]] ha avviato un percorso di mettere il futuro in comune per i popoli europei, assicurando pace, amicizia e collaborazione.<ref>Dalla ''[https://www.quirinale.it/elementi/18510 Dichiarazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione delle commemorazioni del 75° anniversario dell'eccidio della Divisione Acqui]'', Cefalonia, 28 ottobre 2018. ([https://www.quirinale.it/elementi/18512 video])</ref>
*Come [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] per l'Italia, [[Giorgio Castriota Scanderbeg|Skanderbeg]] non fu, infatti soltanto il protagonista dell'unità albanese, ma divenne, nel tempo, il simbolo dell’orgoglio nazionale. Un simbolo nel quale tutto il “popolo delle Aquile” si identifica, anche fuori dai confini albanesi. Egli difese strenuamente principi e valori che conservano oggi stringente attualità: l'accettazione della diversità, e il rispetto delle identità dei singoli, come punto di partenza per l'edificazione di un'identità nazionale che trascende e include, valorizzandole, le specificità di ciascuno.<ref name="Skanderbeg">Dall'''[https://www.quirinale.it/elementi/18742 Intervento del Presidente Sergio Mattarella in occasione della cerimonia per il 550° anniversario della morte di Giorgio Castriota Skanderbeg]''. San Demetrio Corone, 7 novembre 2018.</ref>
*Gli [[arbëreshe]] costituiscono una storia di integrazione e accoglienza che ha avuto pieno successo, un esempio di come la mutua conoscenza e il reciproco rispetto delle culture siano strumento di crescita per le realtà territoriali e per i Paesi in cui le diverse comunità vivono. La preservazione delle antiche origini, la reciproca influenza, la fusione armonica di lingua, cultura e tradizioni, sono state nei secoli e sono ancora oggi il “valore aggiunto” di queste comunità. Realtà che svolgono un’essenziale funzione di ponte tra i due “popoli di fronte”, come spesso ci si riferisce ad [[Albania|albanesi]] e italiani.<ref name="Skanderbeg"/>