Kazimierz Waliszewski: differenze tra le versioni

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*Il futuro re di Polonia {{NDR|[[Stanislao II Augusto Poniatowski]]}} aveva allora ventidue anni. Dotato d'una fisionomia piacevole, non poteva rivaleggiare in bellezza con Sergio Saltykof<ref>Sergej Saltykov (1726–1765), amante di Caterina II.</ref>; ma era un gentiluomo compitissimo secondo la moda di allora: istruzione varia, abitudini raffinate, educazione cosmopolita, una verniciatura di filosofia, era insomma un campione perfetto della specie, ed era il primo che si offrisse alla curiosità di [[Caterina II di Russia|Caterina]]. Egli impersonava agli occhi di lei quella {{sic|coltura}} di mente e quella vernice mondana di cui gli scritti di Voltaire e di M.me de Sévigné le avevano dato l'idea e il gusto {{sic|passeggiero}}. (parte seconda, cap. 1, pp. 129-130)
 
*{{NDR|Poniatowski}} Aveva viaggiato, aveva fatto parte a Parigi, di quella società brillante il sui sfoggio e il cui fascino s'imponevano all'Europa intera, come una regalità, la meno contestata, fin d'allora, fra tutte. Ne portava seco un'emanazione diretta. Ne aveva i meriti e le mende. Sapeva discorrere con {{sic|brìo}} delle materie più astratte e toccare con garbo i soggetti più scabrosi. Era affar suo redigere un biglietto con galanteria e insinuare un madrigale in un discorso banale. (parte seconda, cap. 1, p. 130)
 
*Malgrado il suo amore dell'ordine e perfino certe abitudini borghesi d'economia, Caterina fu, per tutta la sua vita, una prodiga. Il gusto per l'ostentazione la vinceva su tutto, e anche un certo modo di prospettarsi l'utilità di certe spese, che le abitudini mercenarie del suo paese nativo le avevano ficcato in testa e che l'esperienza acquisita nel nuovo ambiente in cui era destinata a vivere, non fece che sviluppare. La fede nell'onnipotenza della mancia fu una delle credenze a cui rimase più costantemente attaccata. (parte seconda, cap. 1, p. 133)