Viktor Andrijovyč Kravčenko: differenze tra le versioni

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*[...], le voci che correvano delle crudeltà commesse dai ''{{sic|basmatsci}}'' non erano esagerate. Ho avuto personalmente la possibilità di raccogliere da testimoni oculari o da qualche raro superstite di quei massacri, particolari di un'atrocità da far fremere. È anche vero che nei ''basmatsci'' l'amore per il saccheggio e per il contrabbando si aggiungevano al fervore politico e religioso; in molti casi, anzi, era difficile stabilire dove finiva il patriottismo e dove cominciavano gli affari. (vol. 1, cap. 4, p. 92)
 
*Nell'Unione Sovietica, il regno dell'[[autocritica]] fu l'ultima espressione della volontà del popolo. La ''samokritika'' rappresentava l'opinione pubblica e, anche se non aveva alcuna influenza sulle decisioni sovrane e senza appello del'autorità centrale di Mosca, permetteva, almeno in parte, di addolcire la rigidezza dei funzionari provinciali. (vol. 1, cap. 5, p. 107)
 
*Nel settembre del 1935 avvenne un 'miracolo' nella regione carbonifera del bacino del Donez. Un minatore di nome [[Aleksej Grigor'evič Stachanov|{{sic|Stakhanov}}]] era riuscito a estrarre, da solo, cento due tonnellate di carbone in una volta sola, vale a dire quattordici volte più di quanto poteva fare, normalmente, un operaio qualunque! In tutta la storia contemporanea del nostro paese, pochi avvenimenti hanno ricevuto applausi così frenetici, sostenuti ed entusiasti. Si trattava però di un 'miracolo' piuttosto profano e discretamente sospetto. Per qualsiasi tecnico, la frode era evidente: Stakhanov doveva certamente aver tratto vantaggio da condizioni di lavoro eccezionali, e doveva ovviamente essere stato fornito di attrezzi speciali e di facilitazioni di ogni sorta allo scopo preciso di raggiungere questo ''record'' senza precedenti. Doveva trattarsi di un 'miracolo' fabbricato su ordinazione, per far piacere al Cremlino e permettergli di lanciare la nuova dottrina: quella della rapidità. (vol. 1, cap. 13, p. 343)