Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 122:
*La forza non viene proviene a una nazione o a una comunità dai soli numeri, o da seggi speciali nelle assemblee legislative, o dalla protezione offerta da stranieri. Viene dall'interno e dalla cooperazione e la buona volontà di compagni in una causa comune. Le minoranze in India non si svilupperanno imboccate dall'alto, ma attraverso i meriti e la forza propri. Qualcuno può immaginare che una maggioranza qualsiasi in India sia in grado di schiacciare gli impavidi sikh, piccoli per quanto piccoli di numero. Solo un folle può pensare che i musulmani possono essere dominati o essere coartati da qualsiasi maggioranza religiosa in India. (pp. 151-152)
:''Strength does not come to a nation or a community from mere numbers, or special seats in the legislatures, or protection given by outsiders. It comes from within and from the cooperation and goodwill of comrades in a common cause. The minorities in India will not flourish by being spoon-fed from above but by their own merits and strength. Can anyone imagine that any majority in India can crush the brave Sikhs, small as they are in numbers? Only a lunatic can think that the Muslims can be dominated and coerced by any religious majority in India.''
*Una [[lingua]] vivente è una cosa pulsante [palpitante] e vitale, sempre in trasformazione, sempre in crescita e rispecchiando [-nte] il popolo che lola parla e la scrive. Ha le sue radici nelle masse, sebbene la sua superstruttura può [sovrastruttura possa] rappresentare la cultura di una minoranza. (p. 247)
:''A living language is a throbbing, vital thing, ever changing, ever growing and mirroring the people who speak and write it. It has its roots in the masses, though its superstructure may represent the culture of a few.''
*Le nostre grandi lingue provinciali non sono dialetti o vernacolari [vernacoli / parlate locali] come talvolta vengono chiamate dagli ignoranti. Sono lingue antiche con una [un']eredità ricca, ogn'unaognuna parlata da molti milioni di persone, ogn'unoognuno collegato saldamente [inestricabilmente legata] alla vita e laalla cultura e lealle idee sia delle masse sia [che]delle classi superiori. (p. 248)
:''Our great provincial languages are no dialects or vernaculars as the ignorant sometimes call them. They are ancient languages with a rich inheritance, each spoken by many millions of persons, each tied up inextricably with the life and culture and ideas of the masses as well as of the upper classes.''
*L'alfabeto latino è stato proposto come soluzione per alcune delle nostre difficoltà linguistiche. È certamente più efficiente sia dell'hindi sia dell'urdu dal punto di vista di lavoro rapido. Nei giorni nostri della macchina da scrivere, il duplicatore e altri aggeggi mecchanici, l'alfabeto latino ha grandi vantaggi sopra gli alfabeti indiani che non possono utilizzare totalmente questi nuovi dispositivi. Ma malgrado questi vantaggi, non penso che ci sia la minima possibilità per l'alfabeto latino di rimpiazzare il devanagari o l'urdu. C'è certamente il muro del sentimento rafforzato ancora di più dal fatto che l'alfabeto latino è associato con i nostri padroni stranieri. Ma ci sono fondamenti ancor più solidi per il suo rifiuto. Gli alfabeti sono parti integri delle nostre letterature; senza di esse, saremmo in gran parte tagliati dalla nostra vecchia eredità. (p. 251)