Viktor Andrijovyč Kravčenko: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: rivolta dei Basmachi (turchi musulmani del Turkestan)
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*Per diversi anni i giornali pubblicarono macabre storie che sottolineavano la ferocia dei ''[[Rivolta dei Basmachi|''{{sic|basmatsci}}]]'', i quali venivano rappresentati come banditi assetati di stragi e di rapine, al comando di capi religiosi mussulmani; se ne parlava anche come di mercenari al soldo di sultani detronizzati, o come di strumenti dell'imperialismo britannico. La loro crudeltà sembrava senza fine. Erano accusati di seviziare i soldati sovietici, e uno dei loro sistemi preferiti, a quanto si diceva, consisteva nel seppellire i prigionieri fino al collo, per lasciarli morire poco a poco di caldo e di sete, se non erano divorati ancor vivi dagli avvoltoi e dai vermi. (vol. 1, cap. 4, p. 91)
 
*[...] i ''{{sic|basmatsci}}'' erano guerriglieri e patrioti che avevano preso le armi per difendere le proprie libertà nazionali, minacciate, a loro avviso, dagli invasori stranieri; rischiavano la loro vita per respingere quello che sembrava loro un oltraggio alle loro credenze e alle loro antiche usanze. In sostanza, assomigliavano alquanto ai patrioti indù che dall'altra parte della frontiera lottavano contro l'Inghilterra. (vol. 1, cap. 4, pp. 91-92)
 
*Nel settembre del 1935 avvenne un 'miracolo' nella regione carbonifera del bacino del Donez. Un minatore di nome [[Aleksej Grigor'evič Stachanov|{{sic|Stakhanov}}]] era riuscito a estrarre, da solo, cento due tonnellate di carbone in una volta sola, vale a dire quattordici volte più di quanto poteva fare, normalmente, un operaio qualunque! In tutta la storia contemporanea del nostro paese, pochi avvenimenti hanno ricevuto applausi così frenetici, sostenuti ed entusiasti. Si trattava però di un 'miracolo' piuttosto profano e discretamente sospetto. Per qualsiasi tecnico, la frode era evidente: Stakhanov doveva certamente aver tratto vantaggio da condizioni di lavoro eccezionali, e doveva ovviamente essere stato fornito di attrezzi speciali e di facilitazioni di ogni sorta allo scopo preciso di raggiungere questo ''record'' senza precedenti. Doveva trattarsi di un 'miracolo' fabbricato su ordinazione, per far piacere al Cremlino e permettergli di lanciare la nuova dottrina: quella della rapidità. (vol. 1, cap. 13, p. 343)