Ugo D'Andrea: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Ugo d'Andrea==
*Leggete l'interrogatorio di [[Aleksandr Ivanovič Gučkov|Alessandro Ivanovic Gutchkov]], uno dei ''leaders'' del partito ottobrista, già presidente della III Duma dell'Impero e ministro della guerra del Governo provvisorio interrogatorio subito dinanzi al Tribunale di Kerenski<ref>Aleksandr Fëdorovič Kerenskij (1881–1970), politico russo, Primo ministro della Russia dopo la caduta di Nicola II.</ref>. Dopo aver ottenuto l'abdicazione sovrana, egli si ritirerà dinanzi al rifiuto del granduca Michele Alessandrovitch<ref>Michail Aleksandrovič Romanov (1878–1918), fratello minore dello zar Nicola II di Russia.</ref> di accettare la successione.<br>Evidentemente questo Gutchkov era uno di quegli ingenui i quali pretendono di smuovere i cardini dell'autorità secolare per ristabilire un ordine più conveniente, e non tengono conto delle forze imponderabili che tali movimenti pongono in azione e dei terremoti che, tali fratture del'equilibrio sotterraneo, scatenano. (da ''[https://archive.org/details/LeAlternativeDiStalin Le alternative di Stalin]'', Treves-Treccani-Tuminelli, Milano-Roma, 1932, cap. 1, Lo spirito della rivoluzione, p. 4)
 
*Non c'è dubbio: anche la morte di [[Nicola II di Russia|Nicola II]] è un suicidio prima che un assassinio. Iniziato il periodo delle riforme con la costituzione del 1905, l'Imperatore non ebbe mai il coraggio di rinnegare il famoso manifesto dell'ottobre di quell'anno, ma fece tutti gli sforzi per appoggiare il ritorno all'autocrazia. Rimasto indeciso tra le due vie, non sufficientemente illuminato per poter governare con la costituzione, non abbastanza forte e capace per governare da solo, non duro e ambizioso per difendere brutalmente la corona con ogni mezzo, egli doveva cadere come è caduto; un po' per i suoi difetti e un po', anche per i suoi meriti. (da ''op. citata'', cap. 1, Lo spirito della rivoluzione, p. 14)