Oriana Fallaci: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Oriana Fallaci==
*{{NDR|Riguardo [[Dario Fo]] e [[Franca Rame]]}} A parte il disprezzo, intende dire? Una specie di pena. Perché v'era un che di penoso in quei due vecchi che per piacere ai giovani radunati in piazza si sgolavano e si sbracciavano sul palcoscenico montato dinanzi a Santa Croce, quindi dinanzi al porticato che un tempo immetteva al Sacrario dei Caduti Fascisti. In loro non vedevo dignità, ecco. A un certo punto l'amico che con me li guardava alla tv ha sussurrato: Ma lo sai che lui militava nella Repubblica di Salò?. Non lo sapevo, no. Come essere umano non mi ha mai interessato. Come giullare, non m'è mai piaciuto. Come autore l'ho sempre bocciato, e la sua biografia non mi ha mai incuriosito. Così sono rimasta sorpresa, io che parlo sempre di fascisti rossi e di fascisti neri. Io che non mi sorprendo mai di nulla e non batto ciglio se vengo a sapere che prima d'essere un fascista rosso uno è stato un fascista nero, prima d'essere un fascista nero uno è stato un fascista rosso. E mentre lo fissavo sorpresa ho rivisto mio padre che nel 1944 venne torturato proprio da quelli della Repubblica di Salò. M'è calata una nebbia sugli occhi e mi sono chiesta come avrebbe reagito mio padre a vedere sua figlia oltraggiata e calunniata in pubblico da uno che era appartenuto alla Repubblica di Salò. Da un camerata di quelli che lo avevano fracassato di botte, bruciacchiato con le scariche elettriche e le sigarette, reso quasi completamente sdentato. Irriconoscibile. Talmente irriconoscibile che, quando ci fu permesso di vederlo e andammo a visitarlo nel carcere di via Ghibellina, credetti che si trattasse d'uno sconosciuto. Confusa rimasi lì a pensare – chi è quest'uomo, chi è quest'uomo – e lui mormorò tutto avvilito: Oriana, non mi saluti nemmeno?. L'ho rivisto in quelle condizioni, sì e mi son detta: Povero babbo. Meno male che non li ascolti, non soffri. Meno male che sei morto.<ref name=risponde>Dall'intervista di Riccardo Mazzoni ''[http://archivio.panorama.it/Oriana-Fallaci-risponde Oriana Fallaci risponde]'', ''Panorama.it'', 21 novembre 2002.</ref>
*{{NDR|Su [[Sheikh Mujibur Rahman]]}} Accesi il registratore e improvvisamente cominciò a comportarsi male. Era così arrogante, così stupido – uno degli uomini più stupidi che ho mai incontrato in vita mia, forse il più stupido. Così io dissi: "Ascolta, Mujib, sappi non andrò avanti così. Se non sei educato, non farò questa intervista." Argh, argh, argh... cominciò a gridare. Gridammo tutti e due, ci fu un grande litigio, e lui disse: "Esci dal mio paese, non tornare più, lascia il mio popolo, lasciaci in pace, lasciaci in pace!" Ed io gli risposi: "Ci puoi scommettere vi lascerò in pace!" E andò avanti così. I Mukti Bahini – i guerriglieri – per poco non mi linciarono per questo, e fui salvata solo da due ufficiali indiani.
:''I started the tape recorder, and all at once he started behaving so badly. He was so arrogant and so stupid – one of the most stupid men I've ever met in my life, maybe the most stupid. So I said: "Listen, Mujib, I'm not going to go on like this, you know. If you're not polite, I'm not going to do this interview." Argh, argh, argh . . . he started yelling. We both yelled, there was a big fight, and he said: "Get out of my country, don't come back again, leave my people, leave us alone, leave us alone!" And I yelled back: "Be sure I'll leave you alone!" It went on and on and on like that. The Mukti Bahini – the guerrillas – almost lynched me because of that, and I was only saved by two Indian officers.''<ref>{{en}} Citato in [https://www.rollingstone.com/culture/features/the-rolling-stone-interview-oriana-fallaci-19760617 ''Oriana Fallaci: The Rolling Stone Interview''], ''Rollingstone.com'', 17 giugno 1976.</ref>