Iena: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 25:
 
===[[Jane Goodall]]===
*È difficile descrivere, a chi non l'ha mai udito, il selvaggio "uuu-uhup" della iena. Ogni "uuu-uhup" fa parte di una serie di dieci o più richiami che iniziano molto forte e spesso finiscono con un soffice, molto soffice, monosillabico "uuu". È questo il più ricorrente di tutta l'incredibile serie di suoni e versi della iena e serve, tra l'altro, come mezzo di contatto tra i membri dispersi di un clan. Senza dubbio le iene si riconoscono tra di loro soltanto dalla voce tanto che io stessa posso identificare perchhi individui allo stesso modo.
*Fu quella la prima caccia di iene che Hugo e io osservammo e restammo inorriditi a constatare come esse divoravano viva la preda. [...] Ancor oggi odiamo una tale visione, anche se al momento essa appare più lunga di quanto non sia, perché la vittima muore senz'altro nel giro di un paio di minuti e in un tale stato di shock da non poter sentir molto dolore. In effetti, leoni, leopardi e ghepardi, che godono della reputazione di "assassini puliti", ci mettono spesso più di dieci minuti per soffocare le loro vittime; e poi chi siamo noi per giudicare quale è il modo più doloroso di morire?<br>Per questo non ci associamo a coloro che condannano iene e licaoni come feroci bruti da sterminare senza pietà, perché questi animali uccidono per mangiare e sopravvivere nell'unico modo per cui l'evoluzione li ha adattati.
*La iena è per diverse ragioni bene attrezzata per il suo ruolo di spazzino. Possiede denti e mandibole robustissime e quando, come spesso avviene, i resti della cena altrui sono scarsi, è capace di masticare e digerire ossa molto grosse e pelli assai spesse. Inoltre, grazie al suo finissimo udito può localizzare da grandi distanze il rumore che gli altri carnivori fanno nel divorar la preda. Può correre a 50 km. orari ed oltre e ha grande resistenza. Possiede anche un'infinita pazienza: un gruppo di iene può girare intorno alla vittima di un leone per otto ore o forse oltre, quando per esperienza sanno che ben poco è rimasto della carcassa e l'uccisore finalmente se ne andrà.