Tucidide: differenze tra le versioni

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*Gli uomini sono la città, non le mura né le navi vuote di uomini. {{c|Fonte?}}
*{{NDR|Monologo di Pericle}} Qui ad Atene noi facciamo così: qui il nostro governo favorisce i molti, invece dei pochi, e per questo viene chiamato democrazia.<br>Qui ad [[Atene]] noi facciamo così: le leggi, qui, assicurano una [[giustizia]] eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell'eccellenza, quando un cittadino si distingue, allora esso sarà a preferenza di altri chiamato a servire lo [[stato]], ma non come un atto di [[privilegio]], come una ricompensa al merito, e la [[povertà]] non costituisce un impedimento.<br>Qui ad Atene noi facciamo così: la [[libertà]] di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana, noi non siamo [[sospetto]]si l'uno dell'altro, e non infastidiamo mai il nostro [[prossimo]], se al nostro prossimo piace vivere a modo suo, noi siamo liberi, liberi di vivere, proprio come ci piace, e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi [[pericolo]]. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari, quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.<br>Qui ad Atene noi facciamo così: ci è stato insegnato di rispettare i magistrati e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi, e di non dimenticare mai coloro che ricevono [[offesa]], e ci e' stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte, che risiedono nell'universale sentimento di ciò che è giusto, e di ciò che è [[buonsenso]]<br>Qui ad Atene noi facciamo così: un uomo che non si interessa allo stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile, e benché in pochi siano in grado di dar vita a una politica, beh, tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore. Insomma io proclamo Atene scuola dell'Ellade, e che ogni ateniese cresce prostrando in se una felice versatilità la fiducia in se stesso e la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione. Ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.<br> Qui ad Atene noi facciamo così!<ref>Da ''La guerra del Peloponneso'', Mondadori, Milano, 1971, vol. I, pp. 121-128. ISBN 978880432320</ref>
*[[Reggio Calabria|Reggio]] acroterio d'Italia.<ref>CitatoDa ''Storie'', I 30, citato in ''Rivista geografica italiana {{small|e Bollettino della Società di studi geografici e coloniali in Firenze}}'', Società Editrice Dante Alighieri, 1927, [https://books.google.it/books?id=eAp3lhJpdLkC&q=reggio+acroterio+d%27Italia&dq=reggio+acroterio+d%27Italia&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj_88TNyoHjAhXJKewKHcKcAB8Q6AEIKDAA p. 24].</ref>
 
==''La guerra del Peloponneso''==