Papa Giovanni Paolo II: differenze tra le versioni

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*A voi, [[Benevento|figli della terra campana]], nella quale si sono incrociate antiche e diverse civiltà: da quella sannita a quella romana, da quella longobarda a quella aragonese, si rivolge il mio pensiero, per esortarvi a conservare nel vostro animo l'eredità di quel nobile patrimonio spirituale e culturale, che tanto ha distinto il genio della vostra gente semplice, laboriosa, austera, umana e pia, ma anche fiera e gelosa delle proprie tradizioni storiche e religiose. La vostra presenza richiama alla mia mente anche i rapporti che, attraverso i secoli, sono fioriti tra la vostra terra e la mia Patria. Come è noto, il canonico camaldolese san Benedetto, nato a Benevento verso il 970-975, fu a capo del primo gruppo di missionari che si reco tra i popoli slavi e, in particolare, in Polonia, a predicare il Vangelo e impiantarvi la Chiesa di Cristo. <ref>[http://www.clerus.org/bibliaclerusonline/it/g4n.htm Udienza al pellegrinaggio di Benevento, 10 agosto 1983]</ref>
*[[Benevento]]! È città legata per secoli al papato da molteplici vincoli di carattere religioso e civile, che affondano le radici nella storia. Dall'alto ho potuto ammirare la verde conca in cui sorge la vostra bella città, circondata da monti e da boschi. All'interno della Regione campana, nel cuore del Sannio storico, Benevento, lungi dal chiudersi in se stessa, è rimasta sempre aperta e disponibile ai contatti con le altre popolazioni della penisola e anche con le genti al di là del mare: la grande via romana – la "regina viarum" – che passava da qui, apriva le porte verso l'Oriente. Città di duchi e di signori, con i suoi monumenti essa ricorda la grandezza civile e religiosa che l'ha distinta nei secoli. Il suo è un nome augurale, che le fu dato dalla Roma pagana in sostituzione di "Maleventum"; ma il vigore più vero le è venuto dalla nuova Roma, quella cristiana, che le ha trasmesso la "buona novella" del Vangelo. Città di Benevento, io auspico che il tuo passato di rinomanza civile e di impegno religioso divenga ancora, per quanti oggi ti abitano, forza propulsiva per costruire un avvenire di autentico progresso! (da [http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1990/july/documents/hf_jp-ii_spe_19900702_cittadinanza-benevento_it.html Incontro con la cittadinanza di Benvento, 2 luglio 1990])
*Ecco l’antica [[Reggio Calabria|Reggio]], le cui origini si perdono nella notte dei tempi! Ecco la Reggio della Magna Grecia, di cui ancora conservate le vestigia monumentali e i preziosi cimeli nel vostro importante Museo nazionale, che ora accoglie anche i due grandi bronzi di Riace.<br> La storia di Reggio corre lungo i filoni delle grandi civiltà classiche europee: la greca, la romana, e la cristiana.<br>Nel toccare il suolo di questa città, provo una viva emozione al considerare che qui approdò, quasi duemila anni fa, Paolo di Tarso, e che qui l’Apostolo delle genti accese la prima fiaccola della fede cristiana; da qui il cristianesimo ha iniziato il suo cammino in terra calabra, espandendosi in ogni direzione, sia verso la costa ionica sia verso la fascia tirrenica. È questo un primato che mi piace sottolineare e che è motivo di giusto orgoglio per la Chiesa e per la città di Reggio Calabria.<br>Il vostro cristianesimo, ormai bimillenario, ha permeato le radici più profonde della vostra civiltà e della vostra cultura e vi ha dato la forza di far fronte con coraggio, e talvolta con eroismo, ai difficili momenti della vostra storia, durante le molteplici invasioni e dominazioni che la Calabria ha dovuto subire.<br>Ma soprattutto, il vostro animo temprato dalla fede ha trovato la forza di resistere alle calamità naturali; per due volte il terremoto, nel 1783 e, più recentemente, nel 1908, ha distrutto la vostra città, e per due volte l’avete ricostruita più grande e più bella.<br>Sì, la natura ha dotato di una bellezza particolare questa terra: Reggio, con l’azzurro intenso del suo cielo e le chiare acque del suo mare, con lo splendore del suo sole e il verde dei suoi monti aspromontani e, dall’altra parte dello stretto, la dirimpettaia Messina, città egualmente meravigliosa, con i monti Peloritani e con l’Etna che giganteggia sullo sfondo del mar Ionio, compongono uno degli scenari più suggestivi che sia dato ad occhio umano contemplare.[...]<br>Reggio! Città che hai nelle tue radici la fede di Paolo. Reggio! Che hai un cuore antico ma sempre giovane e caldo, nel nome di Dio ti saluto e ti benedico! (dal ''Discorso alla cittadinanza di Reggio Calabria'', domenica, 7 ottobre 1984 [https://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/1984/october/documents/hf_jp-ii_spe_19841007_cittadinanza-reggio-calabria.html vatican.va])
*Come al tempo delle lance e delle spade, così anche oggi, nell'era dei missili, a [[guerra|uccidere]], prima delle [[armi]], è il cuore dell'uomo. (dal messaggio del 1981 agli scienziati riuniti nella prima sessione dei Seminari di Erice sulle Guerre Nucleari)<ref>Citato in [[Antonino Zichichi]], ''Galilei divin uomo'', Ed. Il Saggiatore, Milano 2001, ISBN 88-428-0943-8</ref>
*Dal punto di vista morale, un ben inteso principio di giustizia esige che tali criteri di assegnazione degli organi donati non derivino in alcun modo da logiche di tipo "discriminatorio" (età, sesso, razza, religione, condizione sociale, ecc.) oppure di stampo "utilitaristico" (capacità lavorative, utilità sociale, ecc.). Nella determinazione delle priorità di accesso ai [[trapianto|trapianti]] ci si dovrà, piuttosto, ''attenere a valutazioni immunologiche e cliniche''. Ogni altro criterio si rivelerebbe arbitrario e soggettivistico, non riconoscendo il valore che ogni essere umano ha in quanto tale, e non per le sue caratteristiche estrinseche.<ref name=tra>Dal [http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/2000/jul-sep/documents/hf_jp-ii_spe_20000829_transplants_it.html discorso del santo padre Giovanni Paolo II al 18° Convegno internazionale della Società dei trapianti], 29 agosto 2000.</ref>