João Guimarães Rosa: differenze tra le versioni

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Corretto: "un odio"
+incipit, note
 
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===''Buritì''===
Dopo molta nostalgia e parecchio tempo, Miguel ritornava in quel luogo, la fazenda del Buritì Bom, fuori mano, lontana. Delle persone di là, da un anno, non aveva notizie; adesso, frattanto, desiderava che l'accogliessero di cuore. Non ne era sicuro. Era un estraneo; seguitava ad essere un estraneo o era tornato a essere un estraneo? Almeno riuscissero a riceverlo con allegria superiore alla sorpresa. Ma, per lui, il riavvicinarsi a quel luogo era forse come cambiare il ripensato controcorso di un dubbio, per la comoda piccola pazzia che il destino vuole. Gli sembrava.
 
===''Faccia-di-Bronzo''===
Nell'Urubuquaquá.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
 
===''Le sponde dell'allegria''===
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===''Miguilim''===
Un certo Miguilim viveva con la madre, il padre e i fratelli, lontano, assai lontano di qui, molto più in là della Vereda-della-Gallinella-d'Acqua, e di altre ''veredas'' senza nome o poco conosciute, in un punto remoto, nel Mutùm. In mezzo ai Campos Gerais, ma in un avvallamento in zona di foreste, terra nera, alle falde delle montagne. Miguilim aveva otto anni. Quando ne aveva compiuti sette, si era allontanato di lì per la prima volta: lo zio Terêz l'aveva portato a cavallo, sul davanti della sella, perché fosse cresimato a Sucurijù, dove passava il vescovo. Del viaggio, che durò vari giorni, <miguilim aveva conservato intontiti ricordi, che si confondevano nella sua testolina. Di una cosa, non poteva dimenticarsi: qualcuno, che era stato nel Mutùm, aveva detto: "È un bel posto, tra i monti, con molte petraie e molta foresta, fuori di mano; e ci piove sempre..."
 
===''Mio zio il giaguaro''===
«Uhm? Eh-eh... sì. Gnorsì. An-han, volete entrare, potete entrare... Uhm, uhm. Voi sapevate che abito qui? Com'è che lo sapevate? Uhm-uhm... Eh. Gnornò, tst... Il cavallo vostro è solo questo? Hi! Il cavallo è zoppo, stremato. Vale più nulla. Puh... va bene. Uhm, uhm. Avete intravisto questo mio fuocherello da lontano? Sì. Ecco. Entrate, potete stare qui. <br />
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===''Una storia d'amore''===
Ci sarebbe stata la festa. In quel luogo – neppure una fazenda, poco più di un centro di raccolta di bestiame, un gruppo di stabbi, povero e nuovo lì tra il Fiume e la Serra dei Gerais, dove l'odore dei buoi appena cominciava a correggere l'aria aspra delle erbe e degli alberi della macchia, e, nei boschi, le grandi scimmie roncavano come molazze di legno quando macinano. Ma, per i pochi abitanti, e così per la gente dei dintorni, che viveva nelle ''veredas'' e nei pianori, sarebbe stata proprio una festa. Nella Samarra.
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==