Josep Guardiola: differenze tra le versioni

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*Di Guardiola penso bene se lui ha quei campioni e può fare quel tipo di gioco, per cui ecco che ti addormenta. È come un serpente a sonagli, tiene palla, ti addormenta, ti fa girare a vuoto, però al momento giusto apre la cassaforte ed entra dentro. Per cui complimenti a lui perché li fa giocare bene, quando è un calcio veloce è bello, quando è più lento è un pochino stucchevole, però con quei campioni che ti sanno inventare all'improvviso la giocata giusta è stupendo anche quello. ([[Claudio Ranieri]])
*{{NDR|Nel 2010}} Eravamo stati eliminati dalla Champions League, Guardiola mi guardava come se fosse tutta colpa mia, e io pensavo: "Siamo al capolinea. È finita". Dopo quella partita ebbi come la sensazione di non essere più il benvenuto nel club e stavo male quando mi mettevo al volante della loro Audi. Stavo da schifo quando ero seduto negli spogliatoi, e Guardiola mi guardava in cagnesco come se fossi un elemento di disturbo, un estraneo. Era come un muro, un muro di pietra: da lui non ricevevo nessun segno di vita, e ogni minuto che trascorrevo con la squadra desideravo essere altrove. Non ne facevo più parte. ([[Zlatan Ibrahimović]])
*Guardiola è il tipo di allenatore ma anche il tipo di uomo, se vogliamo, che praticamente non si accontenta mai. Ritiene il suo lavoro, allenare le squadre, un'opera continuamente aperta, sempre da innovare, sempre da migliorare e così via. E se si ferma viene raggiunto dagli altri, perché anche gli altri corrono. ([[Paolo Condò]])
*Guardiola è l'Einstein del calcio. Il suo segreto è che fa vedere le cose in modo diverso. Ama i cambiamenti, le sfide. Gli piace passare per un rivoluzionario. ([[Daniel Alves]])
*Il tecnico che meglio di tutti conosce il Barcellona. È un tecnico preparato, intelligente, che sa come trattarci e come motivarci. ([[Lionel Messi]])
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*Pep era il mio idolo d'infanzia, per lui porto il n. 4. Quando arrivai al Barça a 11 anni Pep era il capitano, ricordo la festa per la Champions del '92. Sono molto orgoglioso che sia stato il mio tecnico. ([[Cesc Fábregas]])
*Posso dire che Pep è un ragazzo di una serietà pazzesca, a volte troppa. Per raccontare un aneddoto: mi ricordo che a Brescia a un certo punto vedevo che non parlava mai e gli faccio: "Ahò, ma te vuoi stare zitto?" E lui: "Ma come, non ho detto niente!". E io: "Appunto, ti prendo in giro. Non mi dici niente? Non hai osservazioni da fare?". E lui mi diceva che era così, non contestava, apprendeva e basta. ([[Carlo Mazzone]])
*{{NDR|Nel 2017.}} Trovo abbastanza bizzarro chiedersi se [[Josep Guardiola|Guardiola]] sia finito, anche perché se Guardiola è finito il 99% degli allenatori non ha nemmeno mai iniziato. Detto questo, credo che ci sia una sorta di antipatia nei suoi confronti volta a sminuirne il valore. La frase che si sente spesso è "allora vinceva perché aveva [[Lionel Messi|Messi]]". No, non è vero. Quel gioco lì, innovativo e che resterà nella storia, il Barcellona non l'ha più replicato nemmeno quando a Messi hanno affiancato [[Luis Suárez (calciatore 1987)|Suárez]] e [[Neymar]]. Questo ostracismo nei confronti di Guardiola mi rievoca quello che all'epoca fu messo sul conto di [[Arrigo Sacchi|Sacchi]]: "vinceva grazie agli olandesi {{NDR|[[Ruud Gullit]], Frank Rijkaard e [[Marco van Basten]]}}". La mia sensazione è che questo atteggiamento mascheri un'incapacità di accettare che qualcuno sia migliore di noi e realizzi qualcosa destinata a durare nel tempo e a generare delle ramificazioni, degli sviluppi. In questo senso io accomuno Guardiola a [[Johan Cruijff|Cruijff]], dal cui sistema di gioco è partito per poi apportarvi delle innovazioni importantissime, strepitose. ([[Paolo Condò]])
*Un caffè con lui? Non accadrà mai. Se sento un'energia negativa verso qualcuno, provo a evitare quella persona [...]. Guardiola mi ha deluso. Decise di non farmi giocare la finale della coppa di Germania, poi non voleva che vincessi il titolo di capocannoniere della Bundesliga, così non mi ha fatto giocare fino alla fine della stagione. Per me non era una cosa davvero importante, ma l'ho vista come una mancanza di rispetto. Avrebbe avuto molto più senso se mi avesse detto che non rientravo nella sua filosofia. Ma così no: non meritavo un trattamento del genere dopo aver dato tutto nei due anni al Bayern. ([[Mario Mandžukić]])