Mito: differenze tra le versioni

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*Il [[Vangelo|Nuovo Testamento]] contiene bensì dei miti, ma il mito è la forma espressiva naturale, forse insostituibile della religione: soltanto il mito infatti può descrivere il fatto paradossale, irriducibile al pensiero razionale come al pensiero storico, dell'irruzione della trascendenza nella nostra storia, della «Parola fatta carne». ([[Giovanni Miegge]])
*Il mito, al pari dell'[[aforisma]] e della massima, è caratteristico di una cultura orale. Giacché, fino a quando l'uso della parola scritta non ha privato il linguaggio della sua risonanza multidimensionale, ogni parola è un mondo poetico a sé, una "divinità momentanea", una rivelazione, come dovette sembrare agli uomini non-letterati. ([[Marshall McLuhan]])
*Il mito, come la [[scienza]], sorge dalla sete di vedere, narrare e pensare il mondo con altri occhi, sotto altra luce. Il mito è sintesi, la scienza è analisi. Il mito genera la visione, l'arte e il racconto. La scienza invece induce alla ricerca, la sperimentazione e la scoperta. Ambedue non si accontentano dei fatti apparenti e della loro sequenza, li oltrepassano. ([[Marcello Veneziani]])
*Il mito greco insegna che si combatte sempre contro una parte di sé, quella che si è superata, Zeus contro Tifone, Apollo contro il Pitone. Inversamente, ciò contro cui si combatte è sempre una parte di sé, un antico se stesso. Si combatte soprattutto per non essere qualcosa, per liberarsi. Chi non ha grandi ripugnanze, non combatte. ([[Cesare Pavese]])
*Il mito può essere considerato una forma primitiva di pre-concezione ed uno stadio della pubblicizzazione cioè della comunicazione, da parte dell'individuo, della sua conoscenza privata al suo gruppo. ([[Wilfred Bion]])
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*Per [[Ernst Cassirer|Cassirer]] il mito è al tempo stesso una dimensione insopprimibile della natura umana, uno strumento principe di elaborazione culturale nelle fasi più primitive dell'esperienza umana, ma anche una dimensione che occorre "superare" controllandola razionalmente nelle fasi più evolute della civiltà... ([[Massimo Corsale]])
*Per [[Roland Barthes|Barthes]], il mito, o per lo meno quello moderno (quello di cui egli si occupa), "è una parola": quindi "può essere mito tutto ciò che subisce le leggi di un discorso", ma d'altra parte "non è qualsiasi parola". ([[Massimo Corsale]])
*Quando tramontano i miti, il loro posto è assunto dagli [[idolo|idoli]]. Non è la [[ragione]] a occupare gli spazi lasciati dalla mitologia, ma l'idolatria. ([[Marcello Veneziani]])
*Solo trattando il mito alla stregua di uno spartito orchestrale, scritto strofa per strofa, possiamo comprenderlo come totalità ed estrarne il significato. ([[Claude Lévi-Strauss]])
 
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*Il mito e la [[leggenda]] non cessano mai nella varietà delle loro immagini di indicare il prezzo che si esige in cambio del sapere. Il potere ottenuto è immenso, ma ciclopico, con un occhio solo. Non prendiamo nulla alla natura senza perdere qualcosa di nostro.
*Penso invece che i teologi e gli intellettuali che praticano oggi con tanto zelo la demitologizzazione assomiglino a un esercito di formiche entrate in una pingue cucina: divorano e distruggono tutte le leccornie che vi trovano, ma non smettono di raccontarsi quanto sono squisite.
=== [[Marcello Veneziani]] ===
*Il mito, come la [[scienza]], sorge dalla sete di vedere, narrare e pensare il mondo con altri occhi, sotto altra luce. Il mito è sintesi, la scienza è analisi. Il mito genera la visione, l'arte e il racconto. La scienza invece induce alla ricerca, la sperimentazione e la scoperta. Ambedue non si accontentano dei fatti apparenti e della loro sequenza, li oltrepassano. ([[Marcello Veneziani]])
*La [[nostalgia]] è il sentimento originario che muove l'arte, il pensiero, la grande letteratura e si condensa in mito: l<nowiki>'</nowiki>''[[Odissea]]'' è il poema della nostalgia. L'uomo è un animale nostalgico, non sa vivere solo del presente ed è indotto a mitizzare per dare un significato alla vita. Nella sua vita nutre la nostalgia delle origini.
*Quando tramontano i miti, il loro posto è assunto dagli [[idolo|idoli]]. Non è la [[ragione]] a occupare gli spazi lasciati dalla mitologia, ma l'idolatria. ([[Marcello Veneziani]])
 
==Voci correlate==