Marcello Veneziani: differenze tra le versioni

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*Il passaggio dalla chimera all'[[utopia]] sporca di sangue il mondo e costringe l'imperfezione della vita a un dispotico perfettismo.<ref name=mars>''op. cit.'', p. 59</ref>
*I [[sogno|sogni]] discesi nella storia e nella politica producono violenze, guerre e regimi dispotici. Questa è in fondo la differenza fra Don Chisciotte e [[Che Guevara]], uno degli ultimi [[mito|miti]] politici, il cui sogno fece prigionieri e vittime lungo la strada, nemici, traditori e dissidenti, ''campesinos'', per concludersi con la sua stessa uccisione.<ref name=ven137/>
*La [[poesia]] nasce da un sentimento di nostalgia preventiva: mentre vivi un'esperienza, un incontro, una presenza, prefiguri il suo svanire, avverti il presagio della sua assenza e trasfiguri la realtà in [[mito]]. Da quel sentimento di perdita sorge la poesia, che è il tentativo estremo di eternizzare, mitizzare o tesaurizzare quel momento, quel luogo, quell'incontro e di farlo vivere in un altrove, oltre il tempo e lo spazio.<ref>''op. cit.'', p. 149</ref>
*Un plotone di [[Don Chisciotte]] farebbe paura; invece un Cavaliere solitario e anacronistico, fuor di senno e di tempo, accompagnato solo dal suo fido scudiero e da un grappolo di sogni, [[mito|miti]] e allucinazioni suscita un nugolo di sentimenti: riso, tenerezza pietà e nostalgia. La solitudine è la sua follia ma è anche la nostra salvezza. Il suo irrealismo cavalleresco lo destina alla sconfitta storica e alla gloria letteraria. In palio per Don Chisciotte non c'è la conquista del potere e il dominio del mondo, ma il favore di Dulcinea del Toboso e dei suoi ammiratori.
*La [[purezza]] come ricerca di perfezione è un gran principio di vita che eleva chi lo persegue; la purezza come pretesa di perfezione, monopolio e imposizione del modello di purezza è la premessa per la tirannide, il terrore e la schiavitù.<ref name=p134>''op. cit.'', p. 134</ref>
*L'[[illusione]] nutre l'arte, ma violenta la storia. Giova alla letteratura e nuoce alla vita. Abitare due mondi è una ricchezza e una fortuna; pretendere di farli coincidere, o solo scambiarli, è una sciagura.<ref name=mars/>
*Ogni [[assoluto]] trasferito in terra produce mostri, despoti, violenze, regimi totalitari.<ref name=ven137>''op. cit.'', p. 137</ref>
*Quando tramontano i [[mito|miti]], il loro posto è assunto dagli [[idolo|idoli]]. Non è la [[ragione]] a occupare gli spazi lasciati dalla mitologia, ma l'idolatria.<ref>''op. cit.'', p. 112</ref>
*Un plotone di [[Don Chisciotte]] farebbe paura; invece un Cavaliere solitario e anacronistico, fuor di senno e di tempo, accompagnato solo dal suo fido scudiero e da un grappolo di sogni, [[mito|miti]] e allucinazioni suscita un nugolo di sentimenti: riso, tenerezza pietà e nostalgia. La solitudine è la sua follia ma è anche la nostra salvezza. Il suo irrealismo cavalleresco lo destina alla sconfitta storica e alla gloria letteraria. In palio per Don Chisciotte non c'è la conquista del potere e il dominio del mondo, ma il favore di Dulcinea del Toboso e dei suoi ammiratori.
 
== ''Imperdonabili'' ==
*[[Alfredo Cattabiani|Cattabiani]] ha calato il senso della trascendenza nel mondo, mostrando i nessi sottili, invisibili ma tenaci, che legano il cosmo in tutte le sue fibre. Cattabiani ha tirato fuori dalla superstizione e dal feticismo i legami dell'uomo con la terra, con l'acqua, con gli animali, con il cielo, con gli astri; e al tempo stesso ha composto un viaggio spirituale nella fede cristiana vissuta attraverso i santi e le feste, i calendari e gli innesti nelle civiltà precristiane. (Marsilio Editore, Venezia, 2017, p. 493, ISBN 978-88-317-2858-4)