David Thomson (storico): differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: nota sulla disfatta francese del 1940
→‎Citazioni: altra su Governo di Vichy
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*In occasione della sua prima grande rivista a Longchamps il 14 luglio 1886 (anniversario della presa della Bastiglia), [[Georges Boulanger|Boulanger]] fu acclamato come un idolo popolare: egli era il beniamino delle folle, che stava dando al popolo un esercito popolare e un ispirato esempio di guida repubblicana. Divenne l'eroe delle riviste teatrali, oltre che di quelle militari, e nei caffè-concerto si presero a cantare le sue lodi. Nessuno, dal tempo di Gambetta, era riuscito così bene a conquistare l'immaginazione e il cuore della gente comune. Si venne creando una ''mystique'' del boulangismo. La popolarità di Boulanger dipendeva in parte dal fatto che il nuovo esercito modello significava una possibilità di ''revanche''<ref>Rispetto all'esito della guerra franco-prussiana del 1870-71.</ref>. E questo era il punto cruciale. (cap. 4, La visione nazionale, pp. 168-169)
 
*Il carattere essenziale della politica di [[Governo di Vichy|regime di Vichy]] fu instaurato nell'intervallo fra Dunkerque e la battaglia di Gran Bretagna, quando la maggior parte degli esperti militari e dei politici francesi – e non solo francesi – ritenevano che il conflitto sarebbe presto finito, che la Germania avesse già vinto la guerra e fosse in procinto di instaurare l'«Ordine Nuovo» nazista in Europa. (cap. 6, In pieno scisma, p. 241)

*Il carattere essenziale della politica di Vichy dopo il dicembre 1940 fu nella sopravvivenza di un regime provvisorio e improvvisato in condizioni totalmente diverse da quelle per le quali era stato escogitato. Gli uomini, i movimenti e i gruppi sociali che si raccolsero sotto il maresciallo [[Philippe Pétain|Petain]] e l'ammiraglio [[François Darlan|Darlan]] erano uniti solo dal desiderio di sfruttare quell'occasione per sradicare le ultime istituzioni e gli ultimi ideali della Repubblica parlamentare. Per costoro la Repubblica – ''la gueuse'' – era stata finalmente screditata dalla disfatta nazionale<ref>L'invasione tedesca nella seconda guerra mondiale (1940-1944).</ref>, ed ora, se si voleva che la nazione sopravvivesse, bisognava che la Francia assumesse una veste politica che le desse diritto a un posto nell'Europa dell'«Ordine Nuovo» di Hitler. (cap. 6, In pieno scisma, pp. 244-245)
 
*[[Félix Gaillard]], nei suoi tentativi di risolvere le difficoltà finanziarie della Francia nel 1957-1958, si trovò di fronte a un dilemma abbastanza familiare ai suoi predecessori; la pressione incoerente della destra perché, invece di imporre nuove tasse, si decurtassero le spese, senza però togliere gli aiuti a quei gruppi economicamente privilegiati, come gli agricoltori e i piccoli produttori, del cui appoggio egli aveva bisogno; e la pressione, del pari incoerente, della sinistra, la quale pretendeva che l'inflazione fosse arrestata senza ridurre le spese per i dipendenti pubblici o per i servizi sociali. (cap. 7, La Quarta Repubblica, p. 281)