Mao Zedong: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Citazioni di Mao Zedong: citato in, pagina
Riga 6:
*Fate fiorire mille fiori, fate battersi cento scuole di pensiero.<ref>1957; citato in Aa. Vv., ''Antropologia e interpretazione: Il contributo di Clifford Geertz alle scienze sociali'', Morlacchi, Perugia, 2004, [http://books.google.it/books?id=SoBfY0dtGVcC&pg=PA115 p. 115]. ISBN 88-88778-45-4</ref>
*Il [[marxismo-leninismo]] è la verità più giusta, più scientifica e più rivoluzionaria, generata dalla realtà oggettiva e confermata da questa stessa realtà. Tuttavia molti tra coloro che studiano il marxismo-leninismo lo considerano un dogma, e in tal modo sono di ostacolo allo sviluppo della teoria e arrecano danno sia a se stessi che ai compagni.<ref>Da ''Rettificare lo stile di lavoro del Partito'', in ''Opere scelte'', vol. 3, p. 37.</ref>
*Il mondo progredisce, l'avvenire è radioso e nessuno può cambiare il corso generale della storia. (da<ref>Da ''Sui negoziati di Chiungking'', 17 ottobre 1945, in ''Opere scelte'', vol. IV).</ref>
*Il partito comunista non rinuncerà mai ai suoi obiettivi, che sono il socialismo e il comunismo.<ref name=snow>Citato in Edgar Snow, ''La mia vita di giornalista'', Giulio Einaudi Editore, 1977.</ref>
*Il popolo, e solo il popolo, è la forza motrice che crea la storia del mondo. (da<ref>Da ''Sul governo di coalizione'', 24 aprile 1945, in ''Opere scelte'', vol. III).</ref>
*In una società in cui vi è [[lotta di classe]], se le classi sfruttatrici hanno la [[libertà]] di sfruttare i [[Lavoratore|lavoratori]], i lavoratori non hanno la libertà di non subire lo sfruttamento. Se vi è [[democrazia]] per la [[borghesia]], non vi è democrazia per il [[proletariato]] e per il lavoratori.<ref>Citato in ''Žižek presenta Mao'', Slavoj Žižek, Milano, 2009.</ref>
*L'[[Stati Uniti d'America|America]] sarà l'ultimo paese a diventare comunista.<ref name=snow/>
*L'immensa maggioranza dell'umanità vive oggi nella sofferenza, e non può liberarsene se non seguendo la via indicata da [[Iosif Stalin|Stalin]].<ref>''Œuvres'', tomo II, Ed. en langues étrangères, Pechino, 1967. Citato in [[Ludo Martens]], ''Stalin. Un altro punto di vista'', Verona, Zambon, 2017, pp. 387.</ref>
*L'industria cinese è sottosviluppata. Non posso vantarmi molto riguardo alla Cina. Il vostro paese {{NDR|l'[[Inghilterra]]}} è sviluppato e il nostro è sottosviluppato.
:[...] ''China's industry is undeveloped. I can't boast much of China. Your country is a developed country and ours is an undeveloped one.'' (dalla<ref>Dalla conversazione del maggio 1974 con l'ex primo ministro inglese [[Edward Richard George Heath|Edward Heath]]<ref>. {{en}} In ''On Diplomacy'', Foreign Languages Press, Beijing, 1998.</ref>)
*La [[rivoluzione]] non è un pranzo di gala; non è un'opera letteraria, un disegno, un ricamo; non la si può fare con altrettanta eleganza, tranquillità e delicatezza, o con altrettanta dolcezza, gentilezza, cortesia, riguardo e magnanimità. La rivoluzione è un'insurrezione, un atto di violenza con il quale una classe ne rovescia un'altra.<ref>Da ''Citazioni dalle opere del Presidente Mao-Tse-Tung'' (meglio nota come ''Libretto rosso''), pp. 12-13; citato in Saverio Di Bella, ''Caino Barocco. Messina e la Spagna 1672-1678'', [http://books.google.it/books?id=SRsC5i0eb8QC&pg=PA56# p. 56].</ref>
*Le donne possono sorreggere la metà del cielo.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro del femminismo'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019, p. 230. ISBN 9788858022900</ref>
*Lotta di classe — alcune classi trionfano, altre vengono eliminate. Questa è la storia, questa è da millenni la storia della civiltà. (da<ref>Da ''Abbandonate le illusioni, preparatevi alla lotta'', 14 agosto 1949, in ''Opere scelte'', vol. IV).</ref>
*Nel grande fiume della conoscenza umana tutto è relativo e nessuno può afferrare la verità assoluta.<ref name=snow/>
*Nel mondo attuale ogni cultura, ogni letteratura, ogni arte appartengono a una classe ben determinata e sono quindi vincolate a una determinata politica. L'arte per l'arte, l'arte al di sopra delle classi, l'arte al di fuori della politica e indipendente da essa in realtà non esiste. (<ref>Dall'intervento alle discussioni su arte e letteratura in Yenan, maggio 1942).</ref>
*Non bisogna limitarsi a imparare i termini e le espressioni del [[marxismo-leninismo]], bisogna invece studiarlo come scienza della rivoluzione. Non si tratta soltanto di capire le leggi generali che [[Karl Marx|Marx]], [[Friedrich Engels|Engels]], [[Lenin]] e [[Stalin]] hanno tratto dal loro ampio studio della vita reale e dell'esperienza rivoluzionaria, ma anche di studiare la posizione e il metodo da essi assunti nell'esaminare e risolvere i problemi.<ref>Da ''Il ruolo del Partito comunista cinese nella guerra nazionale'', in ''Opere scelte'', vol. 2, p. 217.</ref>
*Non concordo con l'opinione secondo cui, per essere [[morale|morali]], le azioni debbano essere motivate dal giovamento che arrecano agli altri. I principi morali non devono essere definiti dalla correlazione con il prossimo [...] Le persone come me vogliono [...] soddisfare appieno la propria natura e, così facendo, sono automaticamente in possesso delle regole morali più apprezzabili. Ovviamente nel mondo ci sono cose e persone ma esistono perché io me ne serva.<ref>Scritto all'età di 24 anni, riportato da Edgar Snow in ''Red star over China'', Londra, Gollanz, 1973 e citato in [[Jung Chang]] e Jon Halliday, ''Mao – La storia sconosciuta'', p. 24.</ref>
*Ogni comunista deve comprendere questa verità: «Il potere politico nasce dalla canna del [[fucile]]». (da<ref>Da ''Problemi della guerra e della strategia'', 9 novembre 1938, in ''Opere scelte'', vol. II).</ref>
*Senza un esercito popolare, il popolo non ha niente.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della politica'', traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 264. ISBN 9788858019429</ref>
*Si può dire [...] che la [[politica]] è [[guerra]] senza spargimento di sangue e che la guerra è politica con spargimento di sangue. (da<ref>Da ''Sulla guerra di lunga durata'', maggio 1938, in ''Opere scelte'', vol. II).</ref>
*Siamo per l'abolizione della guerra, non vogliamo la guerra. Ma la guerra può essere abolita solo con la guerra. Perché non vi siano più [[fucile|fucili]], bisogna impugnare il fucile. (da<ref>Da ''Problemi della guerra e della strategia'', 6 novembre 1938, in ''Opere scelte'', vol. II).</ref>
*Si ritiene che l'opzione preferibile sia l'eliminazione [di [[Chiang Kai-shek]]].<ref>Dal telegramma al "giovane maresciallo" Chang Hsue-liang del 12 dicembre 1936; citato in [[Jung Chang]] e Jon Halliday, ''Mao – La storia sconosciuta'', p. 223.</ref>
*Tutti devono morire, ma non tutte le [[Morte|morti]] hanno uguale valore. [...] La morte di chi si sacrifica per gli interessi del popolo ha più peso del Monte Tai, ma la morte di chi serve i fascisti, di chi serve gli sfruttatori e gli oppressori, è più leggera di una piuma.<ref>Dal ''Discorso pronunciato da Mao a una riunione tenuta dagli organi direttamente dipendenti dal Comitato centrale del Partito comunista cinese per onorare la memoria del compagno Chang Szu-teh'', in ''Opere scelte'', vol. 3, p. 181-182.</ref>
*Tutti i reazionari sono tigri di carta. (da<ref>Da ''intervista con la giornalista americana [[Anna Louise Strong]]'', agosto 1946, ''Opere scelte'', vol. IV).</ref>
 
{{Int|Dal discorso all'undicesima sessione allargata della Conferenza suprema dello Stato, 27 febbraio 1957|Riveduto dall'autore e pubblicato sul ''Quotidiano del popolo'', 19 giugno 1957; consultabile in ''Sulla giusta soluzione delle contraddizioni in seno al popolo'', Edizioni Rapporti Sociali, su ''[http://www.bibliotecamarxista.org/Mao/libro_14/sull_sol_cd_sen_pop.pdf BibliotecaMarxista.org]''.}}