Jürgen Habermas: differenze tra le versioni

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*È la necessità di un agire coordinato che induce, nella società, il bisogno della comunicazione. Il [[consenso]] che presiede all'agire sociale può certamente essere estorto con la forza o con l'influenza strategica. Ma esiste consenso autentico solo se basato su «convincimenti comuni». L'atto linguistico dell'uno riesce soltanto se l'altro accetta l'offerta in esso contenuta. (citato in [[Patrizia de Mennato]], ''La ricerca "partigiana" teoria di ricerca educativa'', Libreria CUEM, Milano 1994)
*Il [[rito]] è un livello d'espressione simbolica che precede i racconti [[mito|mitici]]. (da ''Verbalizzare il sacro'', citato in [[Marcello Veneziani]], ''Alla luce del mito'', Marsilio editori, 2017, p. 66, ISBN 978-88-317-2639-9)
*La società civile è composta da quelle associazioni e movimenti che più o meno spontaneamente intercettano e intensificano la risonanza suscitata nelle sfere private di vita dalle situazioni sociali problematiche, per poi trasmettere questa risonanza, amplificata, alla sfera politica. Il nucleo della società civile è costituito da una rete associativa che istituzionalizza – nel quadro d' una "messa in scena" di sfere pubbliche – discorsi miranti a risolvere questioni d' interesse generale... Una vitale società civile può svilupparsi solo nel contesto di una cultura politica liberale, nonché su una base di un' intatta sfera privata. Essa può dunque fiorire solo in un mondo di vita già razionalizzato. In caso diverso sorgono dei movimenti populistici che difendono alla cieca le tradizioni ossificate d' un modo di vita minacciato dalla modernizzazione capitalistica. (citato ne ''la Repubblica'', 28 settembre 2007, p. 41)
* Per l'autocomprensione normativa della [[modernità]] il [[cristianesimo]] non rappresenta solo un precedente o un catalizzatore. L'[[universalismo]] [[Egualitarismo|egualitario]] - da cui sono derivate le idee di [[libertà]] e convivenza [[solidarietà|solidale]], autonoma condotta di vita ed emancipazione, coscienza morale individuale, diritti dell'uomo e democrazia - è una diretta eredità dell'[[etica]] [[ebraismo|ebraica]] della [[giustizia]] e dell'etica cristiana dell'[[amore]]. Questa eredità è stata continuamente riassimilata, criticata e reinterpretata senza sostanziali trasformazioni. A tutt'oggi non disponiamo di opzioni alternative. Anche di fronte alle sfide attuali della costellazione postnazionale continuiamo ad alimentarci a questa sorgente. Tutto il resto sono chiacchiere [[Postmodernismo|postmoderne]] (Jürgen Habermas, [https://books.google.it/books?redir_esc=y&hl=it&id=ko4kAQAAIAAJ&focus=searchwithinvolume&q=%22Per+l%27autocomprensione+normativa+della+modernit%C3%A0%22 ''Dialogo su Dio e il mondo. Intervista con Eduardo Mendieta''], in ''Teoria politica'', volume 15, fasc. 1-3, FrancoAngeli, 1999, p. 420.<ref>Ora in: Jürgen Habermas, [https://books.google.it/books?id=zPA3i2DJiEwC&pg=PA128#v=onepage&q&f=false ''Tempo di passaggi'', Feltrinelli, 2004, pp. 128-129.</ref><ref>Il passaggio, nell'originale tedesco è «Das Christentum ist für das normative Selbstverständnis der Moderne nicht nur eine Vorläufergestalt oder ein Katalysator gewesen. Der egalitäre Universalismus, aus dem die Ideen von Freiheit und solidarischem Zusammenleben, von autonomer Lebensführung und Emanzipation, von individueller Gewissensmoral, Menschenrechten und Demokratie entsprungen sind, ist unmittelbar ein Erbe der jüdischen Gerechtigkeits- und der christlichen Liebesethik. In der Substanz unverändert, ist dieses Erbe immer wieder kritisch angeeignet und neu interpretiert worden. Dazu gibt es bis heute keine Alternative. Auch angesichts der aktuellen Herausforderungen einer postnationalen Konstellation zehren wir nach wie vor von dieser Substanz. Alles andere ist postmodernes Gerede», in: Jürgen Habermas, [https://books.google.it/books?id=zPA3i2DJiEwC&pg=PA128#v=onepage&q&f=false ''Gespräch über Gott und die Welt''], in ''Zeit der Übergänge. Kleine Politische Schriften IX'', Suhrkamp Verlag, 2001, pp. 128-129.</ref>).