Erwin Rommel: differenze tra le versioni

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*Sì, fino al 1942, aveva creduto in Hitler, e anche nella vittoria. Non per questo gli piaceva la guerra. Anzi, non credeva neppure potesse scoppiare nel settembre del 1939. Diceva sempre che la guerra non si poteva fare, perché la sua generazione l'aveva già provata, e chi c'è stato una volta sa che non è bella, ma stupida e brutale. ([[Lucie Rommel]])
*Tra gli ufficiali dell'«Alpenkorps» tedesco all'attacco {{NDR|nella [[battaglia di Caporetto]]}}, c'era un giovane Oberleutnant dagli occhi azzurri e dallo sguardo intento: si chiamava Erwin Rommel. La futura «volpe del deserto» imparò in quei giorni tre cose fondamentali, che gli dovevano servire prodigiosamente bene ventitré anni dopo. Il cospicuo dividendo pagato dall'audacia e dalla velocità in campo strategico, il valore del soldato italiano fino al Comando di reggimento, e la completa disistima per i Comandi superiori. Era una diagnosi assolutamente esatta: la guerra del 1940 l'avrebbe provata ad usura. ([[Franco Bandini]])
*C'era in lui, veramente, qualche cosa di spartano, quasi un'ambizione di non darla vinta ai disagi e alla fatica. Il caldo, il freddo, il dormire sulla terra nuda non gli facevano nessun effetto. Professava un certo disprezzo, come se si trattasse di un ostacolo esagerato, perfino per l'''hamsin'', l'acciecante tempesta di sabbia che i tedeschi chiamavano ''ghibli'' e che riduceva in uno stato miserando tutto quanto trovava nel deserto, arabi e cammelli compresi.([[Desmond Young]])
 
==Note==