Friedrich Schiller: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Friedrich Schiller==
*Ah, popolo mobile che cede al minimo vento! Sventura a chi s'appoggia su questa canna. (da<ref>Da ''Maria Stuarda'').</ref>
*''Anche il bello deve morire''. (da<ref>Da ''Nenia'', in ''Poesie filosofiche'', a cura di Giovanna Pinna, Feltrinelli, 2005).</ref>
*Breve è il [[dolore]]; la beatitudine eterna! (da<ref>Da ''La pulzella d'Orléans'', in ''Teatro'', explicit).</ref>
*Ciò che uno rifiuta in un [[minuto]] non glielo restituisce l'[[eternità]]. (da<ref>a ''Rassegnazione'').</ref>
*Contro la [[stupidità]] gli stessi dei lottano invano. (da<ref>Da ''La pulzella d'Orléans'', atto III, scena VI).</ref>
:Neanche gli Dei possono nulla contro la stupidità umana.
:''Mit der Dummheit kämpfen Götter selbst vergebens''.
*Io sono migliore della mia [[fama]]. (da<ref>Da ''Maria Stuarda'', atto III, scena 4).</ref>
:''Ich bin besser als mein Ruf''.
*L'[[ambizione]] ha gli occhi di bronzo, che mai il sentimento ha inumiditi. (da<ref>a ''Fiesco'').</ref>
*L'[[arte]] è la mano destra della natura. (da<ref>a ''Fiesco'').</ref>
*L'artista è figlio del suo tempo; ma guai a lui se è anche il suo discepolo o peggio ancora il suo favorito. (da<ref>Da ''Dell'educazione estetica dell'uomo'').</ref>
*L'[[uomo]] [[gioco|gioca]] solo quando è un uomo nel pieno senso della parola, ed è completamente uomo solo quando gioca.<ref>Citato in ''Piccolo beviario zen'', a cura di David Schiller, traduzione di Francesco Saba Sardi, Sonzogno, ISBN 8845407187, p. 278.</ref>
*La [[guerra]] è un rozzo e violento mestiere. (da<ref>Da ''I piccolomini'').</ref>
*La storia mondiale è la corte di giustizia del mondo. (<ref>prima lezione come professore di storia a Jena, 26/5/1789, in "Dizionario delle citazioni", Rizzoli, 1992).</ref>
:''Die Weltgeschichte ist das Weltgericht''.
*Lo storico è un profeta che guarda all'indietro. (dai<ref>Dai ''Frammenti'').</ref>
*{{NDR|Sull'''[[Edipo re]]'' di [[Sofocle]]}} [...] quanto mai opposta alla forma tragica, poiché l'azione ha già avuto luogo e cade quindi completamente al di là della tragedia. Si aggiunga che ciò che è già accaduto, essendo ormai immutabile, è per sua natura tanto più terribile, e che il terrore che possa essere accaduto qualcosa affligge l'animo umano in modo ben diverso dal terrore che possa accadere qualcosa in futuro. – L'Edipo è, per così dire, solo un'analisi tragica. Tutto è già presente, e non fa che essere sviluppato. Ciò può avvenire mediante un'azione semplicissima e in un lasso di tempo assai breve, anche se le vicende erano complicate e soggette a varie circostanze. E di quanto se ne avvantaggia il Poeta! Ma temo che l'Edipo formi un genere a sé, e che non ne esista una seconda specie... (da<ref>Da una lettera destinata a [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]], 2 ottobre 1797<ref>Citato; citato in Peter Szondi, ''Teoria del dramma moderno (1880-1950)'', Einaudi, Torino, 1962, [http://www.dlls.univr.it/documenti/Avviso/all/all228735.pdf p. 16]. ISBN 88-0633738-6</ref>)
*Se noi abbracciamo con [[passione]] un tale che è degno del nostro disprezzo, sentiamo penosamente la costrizione della [[natura]]. Se proviamo avversione per un altro che pure c'impone il rispetto, sentiamo penosamente la costrizione della [[ragione]]. Ma se egli suscita la nostra affezione mentre ha, insieme, acquistato il nostro rispetto, sparisce la costrizione del [[sentimento]] e della ragione, e noi cominciamo ad amarlo, cioè a giucare nello stesso [[tempo]] con la nostra affezione e col nostro rispetto. (citato<ref>Citato in [[Antonio Aliotta]] in ''Logos'', II fascicolo, [[Roma]], 1940) .</ref>
*Soffiò Iddio, e si dispersero. (da<ref>Da ''Die unüberwindliche Flotte'', citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 493).</ref>
:''Afflavit Deus et dissipati sunt''.
*Tra gli uomini d'affari, i portatori di sacchi dello Stato, e le teste che pensano, di rado si può sperare armonia. (citato<ref>Citato in [[Giambattista Vicari]], ''Dibattito: Che cos'è la libertà di pensiero'', ''La Fiera Letteraria'', aprile 1973).</ref>
*Un carattere [[coerenza|coerente]] con se stesso è sempre nel giusto. Contraddirsi: l'unico torto è questo. (citato<ref>Citato in ''Focus'', n. 95, p. 154).</ref>
*Vi è sempre in [[Immanuel Kant|Kant]], come in [[Martin Lutero|Lutero]], qualcosa che ricorda il monaco, il quale, anche uscito dal chiostro, non può tuttavia cancellarne da sé le tracce. (da<ref>Da una lettera del 21 dicembre 1798, in ''Corrispondence entre [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] et Schiller''; citato in Antonio Aliotta, ''Logos'', II fascicolo, Roma, 1940).</ref>
 
==''Don Carlos''==
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===''Il visionario, ossiano Memorie del Conte***''===
Io intraprendo la narrazione di avventure che a molti parranno incredibili, e della maggior parte delle quali sono stato io stesso testimonio oculare. A que' pochi che hanno contezza di un certo avvenimento politico, serviranno questi fogli, se pur vedranno la luce durante la loro vita, di opportuno schiarimento al medesimo; ed anche, senza servire a tal uopo, potranno riuscire interessanti a chiunque come supplemento alla storia de' raggiri e degli errori dello spirito umano.
 
===''L'infanticida''===
Ascolta: le campane suonano cupamente a morte, e l'ago dell'orologio ha compito il suo corso. Ebbene, sia dunque così! Su nel nome del Signore: compagni del sepolcro, conducete la colpevole al luogo del supplizio. — O mondo, prendi gli estremi baci di addio! Prenditi ancora queste mie lagrime. I tuoi veleni oh come sembravano dolci! Fra noi siamo del pari, o mondo avvelenatore del mio cuore.
 
===''Maria Stuarda''===
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*Friedrich Schiller, ''Guglielmo Tell'', traduzione di Andrea Maffei, Editori degli Annali universali, Milano, 1835.
*Friedrich Schiller, ''[http://www.liberliber.it/libri/s/schiller/index.htm Il visionario, ossiano Memorie del Conte***]'', traduzione di Giovanni Berchet, in ''Sterne, Viaggio sentimentale – Schiller, Il visionario'', Biblioteca romantica diretta da G. A. Borgese, Arnoldo Mondadori Editore, 1932, IV edizione 1970.
*Friedrich von Schiller, ''L'infanticida'', traduzione di [[Francesco Domenico Guerrazzi]], in "[https://www.gutenberg.org/files/47890/47890-h/47890-h.htm Traduzioni]", Le Monnier, 1847.
*Friedrich von Schiller, ''Maria Stuarda'', traduzione di Liliana Scalero, Rizzoli, 1950.
*Friedrich Schiller, ''Teatro'', traduzione di Barbara Allason e Maria Donatella Ponti, Giulio Einaudi Editore, 1969.