Franz Herre: differenze tra le versioni

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==''Francesco Giuseppe''==
*{{NDR|[[Klemens von Metternich]]}} Questo frutto tardivo del XVIII secolo era un illuminato, ma un illuminato assolutista, che voleva conservare la monarchia e la struttura feudale della società e dosare il progresso in quantità sempre più piccole, perché in lui si era radicata l'opinione che se si chiedeva il dito mignolo si voleva poi l'intera mano e che ogni riforma liberale avrebbe sicuramente portato alla rivoluzione nazionalista o socialista, e cioè al crollo dell'Austria e dell'Europa. (pp. 17-18)
 
*Il Principe [[Alfred von Windisch-Graetz|Windisch-Graetz]] aveva ottenuto quello che si era prefisso durante la tempesta di marzo {{NDR|1848}}, quando tutto vacillava e crollava<ref>Nel marzo 1848 ebbe inizio una serie di rivolte popolari nell'Impero austriaco.</ref>: il ripristino a Vienna, dell'autorità imperiale. Il sessantunenne Feldmaresciallo era un soldato della vecchia scuola abituato a gettarsi a testa bassa contro tutti gli ostacoli. Aveva combattuto a Lipsia contro Napoleone e da allora – come Metternich – si era convinto che la rivoluzione fosse opera di Satana. Secondo la sua opinione radicata nel feudalesimo e nel federalismo degli stati, la rivoluzione era indubbiamente cominciata non con Kossuth e con Messenhauser<ref>Luigi (o Lajos) Kossuth (1802–1894), politico ungherese e Cäsar Wenzel Messenhauser (1813–1848), ufficiale e scrittore austriaco.</ref>, ma con l'Imperatore Giuseppe II<ref>Giuseppe II d'Asburgo-Lorena (1741–1790), imperatore del Sacro Romano Impero.</ref>, questo Asburgo progressista, burocrate centralizzatore, insomma secondo Windisch-Graetz, una contraddizione vivente. Per lui il, nemico principale erano i giuseppinisti divenuti grossdeutsch (federalisti filo-austriaci) democratici: questi bisognava colpire ora. (p. 74)