Raffaello Barbiera: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: la contessa Maffei e Balzac
→‎Citazioni: Aleardo Aleardi
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*In quel ricevimento del primo anno dell'indipendenza<ref>1861.</ref>, emergeva il conte Cesare Giulini della Porta, del quale si narrava un nuovo recente servigio reso alla causa nazionale. Alla vigilia della guerra<ref>Seconda guerra d'indipendenza del 1859.</ref> egli andò a Corsico<ref>Comune dell'attuale città metropolitana di Milano.</ref>, e là, {{sic|ajutato}} dalla sua potente memoria, notò {{sic|tutt'i}} reggimenti austriaci che passavano; quindi poté mandare in Piemonte precise notizie delle truppe nemiche. Cavour, convinto più sempre del singolar valore di lui, si affrettò ad offrirgli una prefettura, un'ambasciata, un portafogli; ma egli, modesto, rifiutò tutto. Il 19 novembre 1862, a soli quarantasette anni, il Giulini moriva, con acerbissimo dolore degli amici del salotto Maffei, che nei giorni più ardui {{sic|aveano}} trovato in lui un ispiratore e una guida sapiente. (cap. 14, p. 241)
 
*Incontriamo in casa Maffei il poeta civile più acclamato, il poeta alla moda, il prediletto delle signore: [[Aleardo Aleardi]]. A prima vista, egli poteva essere scambiato per un tenore di grazia, ma appena apriva bocca, si comprendeva che per fortuna era ben altro. Egli splendeva in quel tempo, nello zenit della sua gloria e de' suoi teneri affetti. E quanti, troppi, teneri affetti!... Come il Gazzoletti scriveva alla Maffei, egli s'innamorava ogni giorno; ma non era mai pago de' propri idoli. Anima non volgare, anelando all'ideale, sperava, al pari del Raffaello del suo idillio gentile, di trovarlo in questa valle di delusioni:<div align=center>Onde questa mi piovve insaziata<br>Ansia d'un bello che non trovo in terra?</div> (cap. 16, p. 255)
 
==[[Incipit]] di alcune opere==