Tommaso Landolfi: differenze tra le versioni

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*Non importa se sei [[gobbo]], tu puoi di codesta gobba farti una gloria, un merito e un'arte di salvezza, quale forse non possono sperare quei dalle spalle piane e diritte... Ah, ma chi mai potrà mai ripagarli del non avere spalle piane e diritte, appunto del non averle, dal dover faticosamente trasformare la propria gobba in una prova d'amore del loro dio, e soprattutto sostituir ciò, senza ambagi, che essi hanno perduto e perdono colla loro gobba? Gli altri vanno a letto colle belle donne; loro non possono, e questo rimane, questo oltraggio è insopprimibile, checché il bieco sacerdote inventi per ridurre il tanto peggio in tanto meglio. O dunque bisognerà lasciar languire i gobbi nella loro inguaribile vedovanza? (pp. 59-60)
*[...] il [[gatto]] è forse il solo animale che conosca la noia umana, ossia di tipo umano; noia vera e non pretesa, da vuotezza e non da esuberanza o almanacca mento, noia sconsolata, nell'esercizio e nella pena del quale sentimento esso può dar dei punti pure all'uomo. (p. 72)
*Ma, santo Dio, si rifletta che un vero conforto non può venirci se non da un verso solo: lasciamogli spiegare il canto, al poeta, e ci avvedremo di non aver nulla in comune con lui e che egli non può giovarci in alcun modo. (pp. 99-100)
*In breve, eccomi ridotto come il tale cui il medico disse: "Già, lei sta male. Vediamo: fa troppo all'amore, passa le notti al gioco, beve, fuma?" e, ottenute altrettante risposte negative, soggiunse: "Ma allora, in nome di Dio, perché si ostina a vivere?" (p. 145)