Tommaso Landolfi: differenze tra le versioni

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*È costume degli uomini tenere se possibile in gabbia l'oggetto del proprio amore. (III; 1992, p. 29)
*{{NDR|A Nena, Lilla, Bellonia e il Tostini}} Dio non è quello che credete. Dio è, monsignore {{NDR|Tostini}}, al pari di me, al pari di quella scimia, estraneo alle vostre complicate partite di dare ed avere! Dio non ha nulla a che fare colle vostre o nostre istituzioni morali, coi nostri altari, colle nostre ostie consacrate; non dico che sia al disopra o al disotto di queste cose, dico anzi che esse non gli appartengono, non gli sono pertinenti, o almeno non più di altre, di tutte le altre cose, di tutti gli altri moti dell'uomo, degli animali o degli astri. Dio non è un dio di giustizia, non è neppure misericordioso, non è cattivo e non è buono... (Padre Alessio: VII; 1992, pp. 76-77)
 
==Rien va==
 
===[[Incipit]]===
''Daemonium nobis haec otia fecit''<br>
4 giugno 1958<br>
*Ed ecco mi ritrovo ancora una volta a tu per tu colla mia anima fiacca e leggera. Signore! ma come è possibile seguitare così? seguitare alla cieca, senza alcun conforto? andare senza sapere dove né perché?
===Citazioni===
*Dovevo aggiungere alcunché di più importante e l'ho dimenticato: il decadere della memoria , che era in me viva, fa parte del mio avvilimento, o della mia ascesi. (pp. 21-22)
*Come sono sciocco nelle mie dubbiosità e nei miei eterni problemi! Che davvero la proverbiale insipienza dei letterati non sia nella maggior parte dei casi se non ignoranza e mancanza di esperienza diretta? (È per esempio noto che poeti e scrittori rammentano oggetti, animali, piante che non hanno mai veduti... Ma io non ho parlato di primo, magro, posillipo, galanti? Tuttavia, per la verità, di queste piante io avevo larga, sebbene non partita, esperienza). (p. 30)
*"L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro": ma bravi! Dicesse almeno sulla bontà, sull'intelligenza o che so io. Sul lavoro: che non è neppure un che ma un mezzo e per di più un mezzo inteso come indispensabile (benché non sia punto vero). Come dire: l'uomo è un essere fondato sulla necessità di mangiare e su quella di andare al gabinetto. Fondata su un mezzo indispensabile, cioè sulla schiavitù (e difatto...)! Beh, ciò che i magni legislatori intendono lo capisco perfino io, che chiudo la mia mente alle bestialità pubbliche, ma non potevano risparmiarci una tale stolta formulazione? "L'Italia è una repubblica democratica" non sarebbe stato fin troppo, ahi quanto troppo? (pp. 49-50)
 
===[[Explicit]]===
*Qui occorre ancora un rigo, che sto scrivendo, per poi passare a pagina nuova. Poi: quando?
 
==''Se non la realtà''==