Raffaello Barbiera: differenze tra le versioni

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==''Il salotto della contessa Maffei''==
===[[Incipit]]===
Il salotto di [[Clara Maffei]], nata contessa Carrara-Spinelli, durò mezzo secolo a Milano, e per questo tempo rimase il salotto più celebre di tutta Italia. Per cinquantadue anni, fu il centro di riunione di patrioti, letterati e artisti italiani, e degli stranieri illustri che visitando la nostra penisola, passavano per Milano. <|!--(cap. 1, p. 1)-->
 
===Citazioni===
*La memoria e l'erudizione svariatissima e sicura di [[Cesare Giulini della Porta|Cesare Giulini]] erano prodigiose. Studii speciali aveva compiuti nella scienza diplomatica e nella storia delle più celebri famiglie d'Europa ch'egli conosceva nei particolari più minuti. Quanti aneddoti raccontava in casa Maffei<ref>Clara Maffei, nata Carrara Spinelli (1814–1886), patriota e mecenate italiana.</ref>, masticando distrattamente qualche lettera che si toglieva di tasca! Le sue distrazioni rimasero famose alla pari della sua erudizione. Una sera discorrendo, masticò una lettera dai grossi suggelli di ceralacca, e avrebbe tutto inghiottito se gli ascoltatori non l'avessero pregato di risparmiarsi quel pasto. (da ''[https://archive.org/details/ilsalottodellaco00barb/page/n10 Il salotto della contessa Maffei e la società milanese (1834-1886)]'', quarta edizione, Fratelli Treves Editori, Milano, 1895, cap. 10, p. 155)
 
*In quel ricevimento del primo anno dell'indipendenza<ref>1861.</ref>, emergeva il conte Cesare Giulini della Porta, del quale si narrava un nuovo recente servigio reso alla causa nazionale. Alla vigilia della guerra<ref>Seconda guerra d'indipendenza del 1859.</ref> egli andò a Corsico<ref>Comune dell'attuale città metropolitana di Milano.</ref>, e là, {{sic|ajutato}} dalla sua potente memoria, notò {{sic|tutt'i}} reggimenti austriaci che passavano; quindi poté mandare in Piemonte precise notizie delle truppe nemiche. Cavour, convinto più sempre del singolar valore di lui, si affrettò ad offrirgli una prefettura, un'ambasciata, un portafogli; ma egli, modesto, rifiutò tutto. Il 19 novembre 1862, a soli quarantasette anni, il Giulini moriva, con acerbissimo dolore degli amici del salotto Maffei, che nei giorni più ardui {{sic|aveano}} trovato in lui un ispiratore e una guida sapiente. (da ''Il salotto della contessa Maffei e la società milanese (1834-1886)'', ibidem, cap. 14, p. 241)
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
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*Raffaello Barbiera, ''[https://www.gutenberg.org/files/56857/56857-h/56857-h.htm Carlo Porta e la sua Milano]'', Barbèra, 1921.
*Raffaello Barbiera, ''[https://archive.org/details/grandiepiccoleme00barbuoft/page/n3 Grandi e piccole memorie]'', ''Francesco Hayez'', Successori Le Monnier, Firenze, 1910.
*Raffaello Barbiera, ''[https://archive.org/details/ilsalottodellaco00barb/page/n10 Il salotto della contessa Maffei e la società milanese (1834-1886)]'', quarta edizione, Fratelli Treves Editori, Milano, 1895.
 
==Altri progetti==