Friedrich Nietzsche: differenze tra le versioni

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*Tutto sommato però sono stupito, te lo voglio confessare – di ''quante'' sorgenti l'uomo riesca a far scaturire dentro di sé. Persino uno come me, che non è certo tra i più ricchi. Credo che se possedessi tutte quelle qualità che tu hai in misura superiore a me diventerei arrogante e insopportabile. Già così ci sono momenti in cui mi aggiro per le alture sopra [[Genova]] con sguardi e sentimenti quali forse un tempo anche la buonanima di [[Cristoforo Colombo|Colombo]] rivolgeva proprio da quassù al mare e a tutte le cose a venire. (lettera a Erwin Rohde, 24 marzo 1881<ref>''Epistolario 1880-1884. Vol. IV'', p. 70</ref>)
*La [[Cucina genovese|''cucina'' genovese]] è fatta per me. Lo credereste che da 5 mesi ormai ho mangiato ''[[trippa]]'' quasi ogni giorno? Tra tutte le carni è la più digeribile e la più leggera, e costa meno; mi fa bene anche ogni genere di pescetti, che trovo nei locali popolari. Ma niente risotto e niente maccheroni finora! (lettera a Franziska ed Elisabeth Nietzsche, 6 aprile 1881<ref>''Epistolario 1880-1884. Vol. IV'', p. 77</ref>)
*Questa non è una Svizzera, non è una Recoaro, è qualcosa di molto diverso, e certo di molto più a sud: per trovare un paese analogo, credo che dovrei andare fino agli altipiani del Messico affacciati al Pacifico (per esempio Oaxaca), s'intende che lì ci sarebbe in più la vegetazione tropicale. Ebbene, questo [[Sils Maria]] cercherò di conservarmelo. (lettera a Peter Gast, Sils-Maria, 14 agosto 1881<ref>''Epistolario 1865-1900'', ppp. 160-161</ref>)
*Mie care, eccomi di nuovo sistemato nella vecchia [[Genova]], in mezzo al groviglio dei vicoli e in netto contrasto con l'eleganza dei malati di [[Nizza]]. (lettera a Franziska ed Elisabeth Nietzsche, 4 ottobre 1881<ref>''Epistolario 1880-1884. Vol. IV'', p. 126</ref>)
*Ebbene, caro vecchio amico, eccomi di nuovo nella mia [[Genova]], la città meno moderna che io conosca e che al tempo stesso scoppia di vitalità – qualcosa di assolutamente ''non'' romantico e tuttavia veramente ''non'' comune: continuerò dunque a vivere sotto la protezione dei miei santi patroni ''locali'', [[Cristoforo Colombo|Colombo]], [[Niccolò Paganini|Paganini]] e [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]], che ''insieme'' rappresentano molto bene la loro città. (lettera a Franz Overbeck, 14 ottobre 1881<ref>''Epistolario 1880-1884. Vol. IV'', p. 128</ref>)