Antonio Fogazzaro: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Antonio Fogazzaro==
*Dove trovate un italiano bastantemente colto che vi parli come vi parlo io dell'arte? La grande maggioranza degli uomini educati non ne capisce niente, ma si guarda molto bene del confessarlo. È curioso di star ad ascoltare un gruppo di questi sciocconi ipocriti davanti ad un quadro o a una statua, quando fanno una fatica del diavolo per metter fuori dell'ammirazione, credendo ciascuno di aver a che fare con degli intelligenti. Se potessero levarsi la [[maschera]] tutti ad un tratto, udreste che risata! (da<ref>Da ''Malombra'').</ref>
*Io non sono amico di certe mollezze sentimentali moderne; io credo che è molto bene per l'uomo di ripassare ogni tanto le lezioni e i precetti ch'egli ha avuto, direttamente o indirettamente, dalla sventura, e di non lasciarne estinguere, di rinnovarne il dolore, perché è il dolore che li conserva. E poi il dolore è un gran ricostituente dell'uomo, credete; e in certi casi è un confortante indizio di vitalità morale, perché dove non vi è dolore, vi è cancrena. (da<ref>Da ''Malombra'').</ref>
*La sua vita {{NDR|del Santo}} era questa. Sull'alba andava alla messa dell'arciprete. Lavorava fino alle undici. Mangiava pane, erbe, frutta, non beveva che acqua. Nel pomeriggio lavorava per niente le terre delle vedove e degli orfani. La sera, seduto sulla sua porta, parlava di religione. (da<ref>Da ''Il Santo'', [[s:Il Santo/Capitolo V|cap. V]], III).</ref>
*Se è vero che il [[romanzo]] è la forma prevalente del sentimento poetico del nostro tempo, la povertà dell'arte italiana è ben grave. (citato<ref>Citato in Giulio Cattaneo, ''Introduzione'', in Antonio Fogazzaro, ''Piccolo mondo antico'', Newton Compton, 2010, p. 7).</ref>
 
==''Miranda''==
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==''Piccolo mondo moderno''==
 
===[[Incipit]]===
La vecchia marchesa Nene Scremin stava spolverando ella stessa, in abito di ricevimento e con un viso arcigno, il suo salotto. Strofinava col fazzoletto le spalliere delle sedie appoggiate alle pareti, gl'intagli del canapè e delle poltrone, i piani delle cantoniere, la campana della pendola.<br />
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Si voltò alla Perlotti che sorrideva silenziosamente guardando il tempo dall'uscio a vetri.<br>
"Bello, sai" brontolò. "Sarà la ventesima volta che me lo dice. Vuole che le faccia io le stecche?"<br>
"Che tempo!" disse la signora, prudente. "Fa paura."<br>
 
===''Fedele ed altri racconti''===
====''Fedele''====
— Soffio, signor Fogazzaro — disse, quella sera indimenticabile del 1.º agosto 1884, il generale Trézel, pigliandomi una delle mie povere pedine. — Stia attento!
 
====''Un'idea di Ermes Torranza''====
Il professor Farsatti di Padova, lo stesso ch'ebbe con M.r Nisard la famosa polemica sui ''fabulæque Manes'' di [[Orazio]], soleva dire di Monte San Donà: «Cossa vorla? Poesia franzese!» Il solitario palazzo, il vecchio giardino dei San Donà gli erano poco meno antipatici di «monsiù Nisarde» sin dall'autunno del 1846, quando vi era stato invitato dai nobili padroni a mangiare i tordi, e fra questi gli si erano imbanditi degli stornelli.
 
====''Il fiasco del maestro Chieco''====
Rilessi nel vecchio quaderno, dove l'avevo trascritta molti anni addietro, questa sentenza di [[Gotthold Ephraim Lessing|Lessing]]: «Lass dir eine Kleinigkeit nicht näher gehen als sie werth ist». — Non lasciarti toccare da una inezia più ch'essa nol meriti.
 
====''Eden Anto''====
Un amico mio, profondo in zoologia, e convinto da lungo tempo che se il più vecchio degl'ippopotami viventi camminasse ritto sulle zampe posteriori, somiglierebbe tutto, almeno da tergo, al dottore Marcòn, assessore in una cittadina del Polesine, non importa quale, e gonfiato da piccolo notaio a gran riccone, non importa come; tanto che sarebbe pura giustizia chiamarlo ippopotamo d'oro, costui, e non vitello.
 
====''Una goccia di rhum''====
Gli occhi suoi mi dissero di tacere; un domestico entrava con il vassoio del thè.<br>
— Per me sola — diss'ella a mezza voce — come Leopardi. — Amava, benchè straniera, Leopardi, che io le leggevo qualche volta; e non soffriva, allora, che chicchessia ne udisse un sol verso.
 
====''Pereat Rochus''====
— Bel caso, don Rocco — disse per la quarta volta il professore Marin, raccogliendo le carte e sorridendo beatamente, mentre il suo vicino di destra inveiva furioso contro il povero don Rocco. Il professore durò a perseguitare costui con un risolino a bocca chiusa, con lo sguardo scintillante di benevola ilarità; poi si volse alla padrona di casa che dormigliava in un angolo del canapè.
 
====''Liquidazione''====
''Signor Direttore,''<br>
Ella mi propone, molto cortesemente, di lavorare per il Suo giornale. Grazie tante, ma non sa, caro signore, cosa c'è di nuovo? Chiudo l'officina. Che vuole? I miei libri non vanno, è gran ventura se qualcuno me ne arriva alla seconda edizione; capisce, a questi tempi!
 
===''Il dolore nell'arte''===
Sull'orlo di un lago bizzarro che io amo, verde ai due capi, sottile e torto per sinuose gole di colli selvaggi e di montagne tragiche, sereno a mezzo il corso nell'arco di un golfo idilliaco, si affaccia allo specchio maggiore delle acque [10]una densa e signorile corona di ombra. Sovente per le vie solitarie di quell'ombra fui preso dal senso di una bellezza che più si prometta di quanto si sveli.
 
===''Il fiasco del maestro Chieco. Racconti musicali''===
Rilessi nel vecchio quaderno, dove l'avevo trascritta molti anni addietro, questa sentenza di Lessing: "Lass dir eine Kleinigkeit nicht n'äher gegehen als sie werth ist" (Non lasciarti toccare da un'inerziainezia più ch'essa nol meriti). Alzai gli occhi e vidi la mia vita, vuota e amara per l'oblìo di quelle parole sapienti. Anche lei, però! Sì, lei era stata troppo orgogliosa, troppo fiera; ma se io le avessi detto sorridendo: "Badi, le sue rose avevano questa spina, e mi ha punto qui e vi è rimasta", ella avrebbe levata la spina e forse anche baciata la ferita. Invece io m'ero fitto in cuore, con una strana e crudele compiacenza, quella sua lieve allusione a un passato di cui ero geloso.
 
===''Il mistero del poeta''===
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==Bibliografia==
*Antonio Fogazzaro, ''[https://www.gutenberg.org/files/57082/57082-h/57082-h.htm Fedele ed altri racconti]'', Casa editrice Galli, 1897.
*Antonio Fogazzaro, ''[https://www.gutenberg.org/files/32599/32599-h/32599-h.htm Il dolore nell'arte]'', Baldini, Castoldi & C., 1901.
*Antonio Fogazzaro, ''[http://www.liberliber.it/libri/f/fogazzaro/index.htm Il fiasco del maestro Chieco. Racconti musicali]'', Passigli Editore, 1992. ISBN 3682249
*Antonio Fogazzaro, ''[http://www.liberliber.it/libri/f/fogazzaro/index.htm Il mistero del poeta]'', Giuseppe Galli editore, Milano, 1888.