Guerra d'indipendenza dell'Eritrea: differenze tra le versioni

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*L'indipendenza è una chimera per l'Eritrea. Sarebbe una catastrofe per tutte le parti coinvolte: eritrei, etiopi e i popoli di paesi confinanti. Un'Eritrea indipendente non potrebbe essere autosufficiente, particolarmente se, come sembrerebbe inevitabile, fosse isolata dalla sua madrepatria etiope. Diventerebbe una pedina nelle mani di qualunque potenza o potenze straniere disposte a fornirla d'armi e denaro. Non conoscerebbe mai la pace, perché nessun governo etiope di qualsiasi orientamento politico accetterebbe la sua indipendenza. ([[David A. Korn]])
*Le forze etiopi impiegavano comunemente il napalm. Per salvarsi, gli eritrei cominciarono a scavare rifugi, corridoi e nascondigli mometizzati. Nel corso degli anni costruirono un secondo stato sotterraneo, nel senso letterale del termine: un'Eritrea nascosta e segreta, inaccessibile agli estranei, che potevano percorrere in lungo e in largo senza essere visti dal nemico. La guerra eritrea non fu, come gli eritrei stessi sottolineano con orgoglio, una ''bush war'', l'uragano banditesco e sterminatore dei ''warlords''. Nel loro stato sotterraneo avevano scuole e ospedali, tribunali e orfanotrofi, officine e fabbriche di armi. In quel paese di analfabeti, ogni combattente doveva saper leggere e scrivere. ([[Ryszard Kapuściński]])
*Le origini immediate dell'insurrezione eritrea risalgono ai 50 anni di colonizzazione italiana, dall'ultimo decennio del diciannovesimo secolo fino alla sconfitta delle forze italiane per mano dei britannici nel 1941. Il regime coloniale italiano fu spesso duro e le leggi italiane stabilirono standard di discriminazione razziale che i fautori dell'apartheid potrebbero solo ammirare. Ciononostante, gli eritrei beneficiarono dell'industria, del commercio e del livello generale di sviluppo culturale che l'Italia portò nel loro paese. I frutti della colonizzazione italiana fecero sì che gli eritrei si ritenessero superiori ai loro cugini in Etiopia e, particolarmente fra i musulmani, rinforzarono le già esistenti propensioni separatiste. Di fatto, però, gli Eritreieritrei hanno molto poco in comune. L'Eritrea non ha nessuna delle caratteristiche che normalmente sono alla base di una rivendicazione all'autodeterminazione; la sua popolazione non ha alcuna religione comune, alcuna lingua comune o alcuna origine etnica comune. È divisa piuttosto equamente tra cristiani e musulmani. ([[David A. Korn]])
*Lei sa che l'imperatore ha manovrato in modo da indebolire l'Eritrea. Ha costretto la Fiat a fare un impianto presso Addis Abeba, invece che presso Asmara. Così migliaia di italiani e di eritrei sono stati costretti ad emigrare nella capitale. Questo non è giusto. Ma neanche il secessionismo è giusto. Se l'Eritrea ottenesse l'indipendenza, allora tutti gli altri popoli e tribù, [[Oromo|galla]], dankali, somali, guraghe, potrebbero pretendere la stessa cosa, e l'Etiopia si sfascerebbe. ([[Sahle Sellassie]])
*Quelli che non l'hanno mai provato potranno anche fantasticare sulla guerra. Noi ci siamo stati per tanti decenni, quasi due generazioni. ([[Isaias Afewerki]])