Giorgio Almirante: differenze tra le versioni
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*Noi vogliamo essere, e ci vantiamo di essere, cattolici e buoni cattolici. Ma la nostra intransigenza non tollera confusioni di sorta […] Nel nostro operare di italiani, di cittadini, di combattenti – nel nostro credere, obbedire, combattere – noi siamo esclusivamente e gelosamente fascisti. Esclusivamente e gelosamente fascisti noi siamo nella teoria e nella pratica del [[razzismo]]. (da ''Che la diritta via era smarrita... Contro le «pecorelle» dello pseudo-razzismo antibiologico'', ''La difesa della razza'', V (1942), n. 13, pp. 9-11)
*Io sono stato, senza alcun dubbio, nel 1938 uno dei pochi giornalisti italiani che hanno aderito alle tesi razziste che allora furono enunziate ufficialmente dal regime, e sono stato per qualche tempo anche segretario di redazione della rivista "''La difesa della razza"'', e in tale qualità ho scritto articoli che erano intonati, senza alcun dubbio, alla rivista per la quale scrivevo e agli orientamenti politici del tempo. Ho avuto occasione di dire nel dopoguerra
*In quel regime {{NDR|quello fascista}} sono nato e cresciuto, ad esso avevo creduto fino a ignorare o a scusare i suoi errori. Potevo abbandonarlo nel momento della sua disfatta? Il mio passato è stato quello. Non posso rinnegarlo. Cerco di farne rivivere quanto c'era di valido. (citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1999/marzo/13/scelte_politiche_Giorgio_Almirante_co_0_990313179.shtml Le scelte politiche di Giorgio Almirante]'', ''Corriere della sera'', 13 marzo 1999, p. 41)
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