Ernst Jünger: differenze tra le versioni

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*Le [[farfalla|farfalle]] volteggiano nel fitto dei fenomeni, nella cui ombra la pantera sogna. (da ''Sulle tracce di Maupassnt'', p. 162)
*A Eleusi esiste oggi una fabbrica di cemento – circostanza che avrebbe potuto disturbare la celebrazione dei piccoli misteri, in primavera, ma non quella dei grandi misteri, in autunno. Cemento e marmo diventano pura superficie, quando di conosce il «grembo materno di Persefone». Lì non ci sono più differenze. (da ''Oppio'', p. 220)
*Nel serpente non sono tanto il veleno, l'immobilità, la mancanza di arti a spaventare. L'impressione è piuttosto di vedere, per un istante, la trama originaria muoversi. Vita e morte si confondono, il terreno diventa insicuro. In ognuno dei pericoli in cui casualmente ci si imbatte, è nascosto il grande, l'unico pericolo.<br>In questo senso, il serpente è un segno di confine [...](da ''Modelli ottici'', p. 289)
*Solo l'[[artista]] ormai è tanto affidabile da fornire o meglio creare sin nel fondamento, modelli validi. Nel poeta la natura scorre ancora dall'indifferenziato alla pienezza, mentre la scienza aderisce alla pienezza per consumarla. Sono grandi distanze. (da ''L'iniziativa surrealista'', p. 302)
*L'[[essere]] si maschera dietro il tempo e i tempi; ma noi non riusciamo a scoprire il suo volto, perché, se lo smascherassimo, in mano ci resta una maschera. E già siamo ingannati, abbagliati da una nuova moda, da un nuovo volto.<br /> Questo però: mettersi nella condizione di raggiungere il luogo in cui si scorga, se non ciò che si trasforma, almeno le sue trasformazioni – questo è un avvicinamento. Qui i cammini si separano: da una parte, il rimpianto o il dileggio della maschera caduta, dall'altra, invece, l'attrazione per la nuova maschera. Una terza prospettiva è tuttavia possibile, simile a quella che si apre tra i sepolcri [[etruschi]]: lo sguardo sereno su ciò che è transitorio. (da ''L'iniziativa surrealista'', p. 304)