Edmondo De Amicis: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Edmondo De Amicis==
*{{NDR|A proposito di [[Mario Rapisardi]]}} Al poeta della libertà e della giustizia, al flagellatore degli ipocriti, dei venduti e degli sfruttatori della patria, manda un evviva con ammirazione d'artista, con gratitudine di cittadino e con affetto d'amico. (citato<ref>Citato in Mario Rapisardi, ''Giustizia'').</ref>
*Eccomi preso daccapo a quest'immensa rete dorata, in cui ogni tanto bisogna cascare, volere o non volere. La prima volta ci restai quattro mesi, dibattendomi disperatamente, e benedissi il giorno che ne uscii. Ma vedo che la colpa era tutta mia, ora che ci ritorno ... composto a nobile quiete, perché guai a chi viene a [[Parigi]] troppo giovane, senza uno scopo fermo, colla testa in tumulto e colle tasche vuote! (da<ref>Da ''Ricordi di Parigi'').</ref>
*I nuovi quartieri eleganti, le nuove vaste piazze alberate, i nuovi magnifici passeggi pubblici, veri luoghi di delizie, degni di Parigi e di Londra, non hanno mutato la sua antica fisionomia originalissima che è sempre costituita dalle sue interminabili vie diritte – Maqueda e Vittorio Emanuele – che s'incrociano nel suo centro [...] A giudicare dal movimento di quelle due strade si direbbe che [[Palermo]] è una città di due milioni di abitanti. Corrono in ciascuna, da un capo all'altro e dalla mattina alla sera, due torrenti di gente, di carrozze, di carri, di carrette che continuamente serpeggiano per non urtarsi, che in mille punti si intrecciano e si confondono, s'arrestano, s'addensano, ondeggiano. È un formicolio che vi confonde la vista, uno strepitio che vi introna la testa, una varietà di veicoli, di carichi, d'aspetti umani, di gesti e di voci, un contrasto di allegrezza e di furia, di fatica e di spasso, di lusso e di povertà, quale in nessun'altra città del mondo credo si possa vedere.<ref>Citato in Salvatore Ferlita, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/09/27/isola-dei-miti.html L'isola dei miti]'', ''la Repubblica'', 27 settembre 2009.</ref>
*Il destino di molti uomini dipese dall'esserci o non esserci stata una [[biblioteca]] nella loro casa paterna. (da<ref>Da ''Pagine sparse'').</ref>
*La [[lingua spagnola]], appunto perché molto più affine alla nostra che la francese, è assai più difficile a parlarsi presto, e per così dire a orecchio, senza dir degli spropositi. Si casca nell'italiano senz'accorgersene, si inverte la sintassi ad ogni istante, si ha sempre la propria lingua nell'orecchio e sulle labbra, che ci inciampa, ci confonde, ci tradisce. (citato<ref>Citato in Carlo Boselli, ''La Grammatica Spagnola del XX Secolo'', Mondadori, Milano, 1949, p. 518).</ref>
*Nel cuore delle [[donna|donne]] non ci vede chiaro che l'esaminatore disinteressato. (da<ref>Da ''Amore e ginnastica'').</ref>
*''Non sempre il tempo la beltà cancella | o la sfioran le lacrime e gli affanni; | mia [[madre]] ha [[sessantenne|sessant'anni]], | e più la guardo e più mi sembra bella.'' (da<ref>Da ''A mia madre'').</ref>
*{{NDR|L'[[esperanto]]}} Sarà di immensa utilità per tutti gli uomini. (citato<ref>Citato nella rivista ''L'Esperanto'', 1917).</ref>
*Una casa senza libreria è una casa senza dignità, — ha qualcosa della locanda, — è come una città senza librai, — un villaggio senza scuole, — una lettera senza ortografia. (da<ref>Da ''Pagine sparse''),</ref>
*Una [[ragazza]] è sempre un mistero; non c'è che fidarsi al suo viso e all'ispirazione del proprio cuore. (da<ref>Da ''Amore e ginnastica'').</ref>
 
==''Cuore''==
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==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Alle porte d'Italia''===
<center>''Al Signor Carlo Toggia, a Torino.''</center>
<div style="text-align:right;">Pinerolo, 22 luglio 1675.</div>
Ti ringrazio della bella lettera, la quale, dopo tanti mesi di silenzio, m'è stata cagione di vivissimo piacere. Ti porgerà questa mia il signor Pietro Osasco, procuratore di S. A. R. il duca di Savoia; il solo pinerolese al quale io possa confidare una lettera pericolosa con la speranza che i vostri riveriti padroni non gli ficchino le mani nelle tasche.
 
===''Amore e ginnastica''===
Al canto di via dei Mercanti il segretario fece una profonda scappellata all'ingegner Ginoni, che gli rispose col suo solito: – Buon giorno, segretario amato!- poi infilò via San Francesco d'Assisi per rientrare in casa. Mancavano venti minuti alle nove: era quasi certo d'incontrar per le scale chi desiderava.<br>
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Ed ecco la mia risposta interrogativa.<br>
Questo fatto della vita misera e del malcontento giustificato del maggior numero degli uomini, fatto comune a paesi poveri e ricchi, di tutti i gradi di civiltà, è effetto di una legge di natura o delle leggi umane? Questa forza, che accumula a un polo della società la ricchezza e la cultura, e all'altro il pauperismo e l'ignoranza, che restringe quasi a una classe sola gli effetti benefici della civiltà e della scienza, che preclude quasi affatto alle moltitudini l'educazione e la vita dello spirito, che fa sussistere gli uni in faccia agli altri tanti tesori superflui e tanti bisogni insoddisfatti, tanti ozi felici e tante disperate fatiche, è un destino dell'umanità o deriva da viziose istituzioni sociali?
 
===''La vita militare''===
Era una bella giornata d'agosto; non una nuvola, non un soffio di vento; l'aria immobile e infocata. La strada per cui il reggimento camminava era larga diritta e lunga che non se ne vedeva la fine, e coperta d'una polvere finissima che si sollevava a nuvoli, penetrando negli occhi, nella bocca, sotto i panni, e imbiancando barbe e capelli.
 
===''Marocco''===
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===''Olanda''===
Chi guarda per la prima volta una grande carta dell'Olanda, si meraviglia che un paese così fatto possa esistere. A primo aspetto, non si saprebbe dire se ci sia più terra o più acqua, se l'Olanda appartenga più al continente che al mare. Al vedere quelle coste rotte e compresse, quei golfi profondi, quei grandi fiumi che, perduto l'aspetto di fiumi, par che portino al mare nuovi mari; e quel mare che, quasi cangiandosi in fiume, penetra nelle terre e le rompe in arcipelaghi; i laghi, le vaste paludi, i canali che s'incrociano in ogni parte, pare che un paese così screpolato debba da un momento all'altro disgregarsi e sparire.
 
===''Pagine sparse''===
Non posso pensare a Firenze, senza ricordarmi della mia buona padrona di casa di via dei ***, la quale m'insegnò in sei mesi più lingua italiana di quanta io n'abbia imparata in dieci anni da tutti i miei professori di letteratura, nati, come diceva l'Alfieri, ''là dove Italia boreal diventa''.
 
===''Primo Maggio''===
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==Bibliografia==
*Edmondo De Amicis, ''[https://www.gutenberg.org/files/49105/49105-h/49105-h.htm Alle porte d'Italia]'', Treves, 1888.
*Edmondo De Amicis, ''[http://www.liberliber.it/libri/d/de_amicis/index.htm Amore e ginnastica]'', L'Unita, 1993.
*Edmondo De Amicis, ''[http://www.liberliber.it/libri/d/de_amicis/index.htm Costantinopoli]'', Fratelli Treves editori, Milano, 1877.
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*Edmondo De Amicis, ''[http://www.liberliber.it/libri/d/de_amicis/index.htm La maestrina degli operai]'', in "Amore e ginnastica e altri racconti", a cura di Giorgio De Rienzo, BUR, 1986. ISBN 8817165972
*Edmondo De Amicis, ''[http://www.liberliber.it/libri/d/de_amicis/index.htm La quistione sociale]'', Milano, Istituto editoriale italiano, 1917.
*Edmondo De Amicis, ''[https://www.gutenberg.org/files/45647/45647-h/45647-h.htm La vita militare. Bozzetti]'', Le Monnier, 1869.
*Edmondo De Amicis, ''[http://www.liberliber.it/libri/d/de_amicis/index.htm Marocco]'', Milano, F.lli Treves, 1877.
*Edmondo De Amicis, ''[http://www.liberliber.it/libri/d/de_amicis/index.htm Olanda]'', Firenze, G. Barbera, 1876.
*Edmondo De Amicis, ''[https://www.gutenberg.org/files/50806/50806-h/50806-h.htm Pagine sparse]'', Tipografia editrice lombarda, 1877.
*Edmondo De Amicis, ''[http://www.liberliber.it/libri/d/de_amicis/index.htm Primo Maggio]'', a cura di Giorgio Bertone e Pino Boero, Garzanti Editore, Milano, 1980.
*Edmondo De Amicis, ''[http://www.liberliber.it/libri/d/de_amicis/index.htm Ricordi di Londra]'', Milano, F.lli Treves, 1874.