Maria Luisa Spaziani: differenze tra le versioni

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*Ho scritto ''L'occhio del ciclone'', una raccolta di poesie ispirate alla Sicilia, ma non una Sicilia folcloristica bensì una Sicilia primordiale, quando non esistevano le case, le persone, nemmeno le religioni, dunque colta nel momento germogliante della nascita di una civiltà. Ho amato e amo moltissimo la Sicilia.<ref name=rai>Dal video ''[http://www.scrittoriperunanno.rai.it/scrittori.asp?videoId=871&currentId=58 Innamorata della Sicilia e di Parigi]'', ''Scrittoriperunanno.Rai.it''.</ref>
*Perché mi sono innamorata della [[Sicilia]]: seppur da pendolare, andando su e giù tutti i mesi, ho vissuto ventotto anni in Sicilia, e quindi ho acquisito una quantità di sensibilità nuove e di conoscenze, di amicizie, di avventure. Alcune amicizie sono nate con personaggi storici. Uno è Leonardo Sciascia, a cui devo moltissimo, anche se non nel campo della poesia. Mi dava però consigli, mi seguiva. Poi Lucio Piccolo, un personaggio straordinario, cugino di Tomasi di Lampedusa. Poi soprattutto Gesualdo Bufalino, uno dei più grandi scrittori del Novecento. Era un uomo dalla cultura infinita. Fino a sessant'anni non aveva pubblicato niente, non si era manifestato, perché in lui c'era tanta modestia quanto molto orgoglio. Diceva che nessuno avrebbe capito i suoi scritti, che doveva aspettare che il tempo passasse. Non si era mai sentito in grado di dare alle stampe i suoi romanzi. Quindi [mi sono innamorata] per la presenza di questi meravigliosi amici, alcuni dei quali mi facevano l'onore di venire alle mie lezioni, cosa che è uno dei più grandi orgogli della mia vita.<ref name=rai/>
*{{NDR|Su [[Lillo Gullo]]}} Un fresco naturalismo di quadrelle vivacemente colorate, talvolta, come in Odorosa penombra, di amabile rilievo cavaraggesco. Dopo tante poesie che negli ultimi anni hanno privilegiato il negativo, l'oscuro, il minimalismo o il rassegnato, ecco un giovane che "canta" la gioia della convivenza umana tra il fraterno e l'erotico sullo sfondo di una natura decisamente amica. Una metrica leggera di eccezionale grazia e musicalità convoglia sentite e comunicative visioni di "piaceri terrestri" eppure "celesti". Mi piace segnalare l'ariosa ironia di ''Rimario'' (Le labbra, ad esempio, sono una rima).<ref> Citato in Antonio Chiaravallotti, Annalisa Comes, Vittorino Curci, [[Lillo Gullo]], [[Paola Mastrocola]], Stefano Staffieri, Franco Trinchero, ''7 Poeti del Premio Montale'', prefazione di Maria Luisa Spaziani a [[Lillo Gullo]], ''Il disertore'', p. 8, Crocetti Editore, 2000. ISBN 88-8306-024-5</ref>
{{Int|''Dibattito: Che cos'è la libertà di pensiero''|''La Fiera Letteraria'', aprile 1973.}}
*Non si rischia, all'atto pratico, di darne un'interpretazione un po' troppo platonica? Quali dovrebbero essere i confini tra la [[libertà di pensiero]] e la libertà d'azione? Di quanto si può impunemente varcare il perimetro del foro interiore? [...] Intendo libertà di vivere, di muoversi, di dialogare e lavorare secondo una certa ideologia, secondo un certo pensiero, e secondo sfumature e varianti che possono (anzi, dovrebbero) non corrispondere ad altrettanti partiti e confessioni riconoscibili.