Maria Luisa Spaziani: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Maria Luisa Spaziani==
*{{NDR|Su [[Eugenio Montale]]}} Andammo dunque [con Montale] al Ponte del Gatto, sulla sponda opposta del Po dove sorgeva la vecchia Fiat Lingotto. [...] Capitò che la chioma lussureggiante di una fila di sambuchi si riversasse sulla strada da un muro sbrecciato. Il fiore di sambuco è da sempre una delle mie passioni con il mughetto e il lillà: a guardarlo con attenzione vi si può scorgere lo stellato notturno, con piccolissimi bocci a raggiera, un incanto. E forse per questo, fra le poesie di Montale che da sempre sapevo a memoria, privilegiavo un endecasillabo di straordinario accento: ''Alte tremano guglie di sambuchi.'' Montale si accorge della bellezza di quella visione e si ferma di botto: "Che bel fiore, che cos'è?". Io do un urlo di belva ferita: "Come sarebbe a dire che cos'è? Eugenio, stai scherzando? Quelli sono sambuchi!" Lui mi guarda stupito per la mia reazione e dice: "E con questo?" Non potevo crederci: ne aveva fatto una splendida immagine in poesia eppure non era in grado di riconoscere un sambuco in natura." <ref>(da ''Montale e la volpe'', pp. 22-23, Oscar Mondadori, Milano, 2011. ISBN 978-88-04-61122-6</ref>
*{{NDR|Su [[Mario Luzi]]}} devo contare il nome delle presenze illuminanti e dei nostri più cari emblemi nel campo della poesia e del pensiero (non più del numero di petali di una margherita) il nome di [[Mario Luzi]] sarà sempre essenziale e benedetto.<ref>Citato in ''Dalle Giubbe Rosse al Premio Montale'', ''Poesia'', Crocetti Editore, n. 193, aprile 2005.</ref>*È un paradosso: la [[danza]] e la [[poesia]] sono tanto simili quanto profondamente diverse, ma al di là di struttura e contenuti emotivi sono unite dal ritmo. D'altronde il ritmo è sovrano di tutte le cose che hanno senso a questo mondo.<ref>Citato in Marco Andreetti, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2003/maggio/05/Danza_poesia_Muse_gemellate_co_10_030505051.shtml Danza e poesia, le Muse gemellate]'', ''Corriere della sera'', 5 maggio 2003, p. 57.</ref>
*Ho scritto ''L'occhio del ciclone'', una raccolta di poesie ispirate alla Sicilia, ma non una Sicilia folcloristica bensì una Sicilia primordiale, quando non esistevano le case, le persone, nemmeno le religioni, dunque colta nel momento germogliante della nascita di una civiltà. Ho amato e amo moltissimo la Sicilia.<ref name=rai>Dal video ''[http://www.scrittoriperunanno.rai.it/scrittori.asp?videoId=871&currentId=58 Innamorata della Sicilia e di Parigi]'', ''Scrittoriperunanno.Rai.it''.</ref>
*Perché mi sono innamorata della [[Sicilia]]: seppur da pendolare, andando su e giù tutti i mesi, ho vissuto ventotto anni in Sicilia, e quindi ho acquisito una quantità di sensibilità nuove e di conoscenze, di amicizie, di avventure. Alcune amicizie sono nate con personaggi storici. Uno è Leonardo Sciascia, a cui devo moltissimo, anche se non nel campo della poesia. Mi dava però consigli, mi seguiva. Poi Lucio Piccolo, un personaggio straordinario, cugino di Tomasi di Lampedusa. Poi soprattutto Gesualdo Bufalino, uno dei più grandi scrittori del Novecento. Era un uomo dalla cultura infinita. Fino a sessant'anni non aveva pubblicato niente, non si era manifestato, perché in lui c'era tanta modestia quanto molto orgoglio. Diceva che nessuno avrebbe capito i suoi scritti, che doveva aspettare che il tempo passasse. Non si era mai sentito in grado di dare alle stampe i suoi romanzi. Quindi [mi sono innamorata] per la presenza di questi meravigliosi amici, alcuni dei quali mi facevano l'onore di venire alle mie lezioni, cosa che è uno dei più grandi orgogli della mia vita.<ref name=rai/>
*{{NDR|Su [[Lillo Gullo]]}} Un fresco naturalismo di quadrelle vivacemente colorate, talvolta, come in Odorosa penombra, di amabile rilievo cavaraggesco. Dopo tante poesie che negli ultimi anni hanno privilegiato il negativo, l'oscuro, il minimalismo o il rassegnato, ecco un giovane che "canta" la gioia della convivenza umana tra il fraterno e l'erotico sullo sfondo di una natura decisamente amica. Una metrica leggera di eccezionale grazia e musicalità convoglia sentite e comunicative visioni di "piaceri terrestri" eppure "celesti". Mi piace segnalare l'ariosa ironia di Rimario (Le labbra, ad esempio, sono una rima).<ref> Citato in Antonio Chiaravallotti, Annalisa Comes, Vittorino Curci, [[Lillo Gullo]], [[Paola Mastrocola]], Stefano Staffieri, Franco Trinchero, ''7 Poeti del Premio Montale'', prefazione di Maria Luisa Spaziani a [[Lillo Gullo]], ''Il disertore'', p. 8 Crocetti Editore, 2000. ISBN 88-8306-024-5</ref>
*{{NDR|Su [[Mario Luzi]]}} devo contare il nome delle presenze illuminanti e dei nostri più cari emblemi nel campo della poesia e del pensiero (non più del numero di petali di una margherita) il nome di [[Mario Luzi]] sarà sempre essenziale e benedetto.<ref>Citato in ''Dalle Giubbe Rosse al Premio Montale'', ''Poesia'', Crocetti Editore, n. 193, aprile 2005.</ref>
*{{NDR|Su [[Lillo Gullo]]}} Un fresco naturalismo di quadrelle vivacemente colorate, talvolta, come in Odorosa penombra, di amabile rilievo cavaraggesco. Dopo tante poesie che negli ultimi anni hanno privilegiato il negativo, l'oscuro, il minimalismo o il rassegnato, ecco un giovane che "canta" la gioia della convivenza umana tra il fraterno e l'erotico sullo sfondo di una natura decisamente amica. Una metrica leggera di eccezionale grazia e musicalità convoglia sentite e comunicative visioni di "piaceri terrestri" eppure "celesti". Mi piace segnalare l'ariosa ironia di Rimario (Le labbra, ad esempio, sono una rima).<ref> Citato in Antonio Chiaravallotti, Annalisa Comes, Vittorino Curci, [[Lillo Gullo]], [[Paola Mastrocola]], Stefano Staffieri, Franco Trinchero, ''7 Poeti del Premio Montale'', prefazione di Maria Luisa Spaziani a [[Lillo Gullo]], ''Il disertore'', Crocetti Editore, 2000. ISBN 88-8306-024-5</ref>
{{Int|''Dibattito: Che cos'è la libertà di pensiero''|''La Fiera Letteraria'', aprile 1973.}}
*Non si rischia, all'atto pratico, di darne un'interpretazione un po' troppo platonica? Quali dovrebbero essere i confini tra la [[libertà di pensiero]] e la libertà d'azione? Di quanto si può impunemente varcare il perimetro del foro interiore? [...] Intendo libertà di vivere, di muoversi, di dialogare e lavorare secondo una certa ideologia, secondo un certo pensiero, e secondo sfumature e varianti che possono (anzi, dovrebbero) non corrispondere ad altrettanti partiti e confessioni riconoscibili.