Ja'far al-Nimeyri: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Jaʿfar Nimeyrī==
*Da "socialista scientifico" nel '69, Nimeiry è passato ad essere prima "socialista scientifico" nel '69, Nimeiry è passato ad essere prima "socialista arabo" e poi "socialista alla sudanese"; in una seconda fase dopo aver sposato la causa dell'islamizzazione, si è prima autoproclamato "Imam" (guida religiosa suprema) e successivamente ha annacquato il suo integralismo messianico trasformandosi nel propugnatore di una "via sudanese" all'Islam. A fare le spese di questo trasformismo sono state a turno tutte le forze comuniste, nazionaliste, islamiche e autonomiste del paese. ([[Magdi Allam]])
*Dovendo tracciare un bilancio, bisogna riconoscere alla «gestione Numeiri » alcuni meriti storici. Il primo è quello di aver tentato di risolvere in modo pacifico la grave questione meridionale. Le province «sudiste» del Sudan sono abitate da popolazioni nilotiche pagane o cristiane, che non parlano arabo e non sono state toccate dalla penetrazione islamica. A queste popolazioni, in stato di ribellione endemica (ribellione incoraggiata, armata e finanziata, non bisogna nasconderselo, di servizi segreti angloamericani, dall'imperatore d'Etiopia, dagli israeliani, dalla Germania occidentale, e da una parte del clero cattolico) i precedenti governi avevano saputo mostrare soltanto il volto duro della repressione armata. El Numeiri seppe offrire una mano tesa, una proposta di autonomia nell'unità, grazie anche alla azione intelligente e tenace del ministro per gli Affari Meridionali, il comunista Joseph Garang, nilotico lui stesso e cristiano. ([[Arminio Savioli]])
*El Numeiri cade vittima dei suoi pesanti errori, che hanno offuscato e infine cancellato i successi e i meriti del suo breve regime. ([[Arminio Savioli]])
*La fine del regime di Gaafar Nimeiry è la naturale conseguenza della sua spietata repressione di tutte le forze politiche interne che ha prodotto il suo totale isolamento e la perdita di fiducia da parte di tutti gli interlocutori politici. ([[Magdi Allam]])