Ernst Jünger: differenze tra le versioni

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*Malgrado la loro grevità, gli scarabei sono potenti volatori; in un batter d'occhio si sollevano dal terreno e frullano via attraverso le piste naturali che si aprono nella verde cintura della giuncaia. <br>Ancor più bello è seguire, nel momento in cui spiccano il volo, i loro parenti multicolori, i cetonidi, che qui sulla sponda riposano tra i fiori di cardo. Se anche soltanto lievemente li sfiora l'ombra di una mano che vuole afferrarli, fanno uscire di scatto le ali da fenditure della corazza dorata. Le aprono articolandole e agitandole come se fossero lame d'un bluastro acciaio, delicate come un alito e più fini della seta. Un leggero vibrare, ed ecco, come scoccata dall'arco di Apollo quella {{sic|magìa}} scompare nell'azzurro.<br>Questo rimane un prodigio. Meglio di noi lo videro gli antichi. (da ''Lo scarabeo spagnolo'', pp. 224-225)
*In [[autunno]] le forme acquistano una plastica maturità – la [[primavera]] è pittrice, l'autunno è scultore. (da ''Lo scarabeo spagnolo'', p. 227)
*Uno dei grandi connotati della vita esce dagli oceani e approda alla terraferma: la vita assume una forma più netta e stabile, si riversa come colata di metallo che si raffreddi. Ma conserva sempre la memoria della sua origine, flusso e riflusso permangono nella sua essenza, così come la stessa terra nel suo interno è rimasta fluida. <br>Nell'ascesa dello scarabeo spagnolo dall'umido grembo della terra al sole del Sud si ripete l'impresa rischiosa del primo approdo a terra. Se l'acqua sale dalla fontana, può essere versata e contenuta in recipienti. Ma insieme con la forma cresce il pericolo. Perfezione e morte sono vicine di casa – i frutti maturi cadono a terra. (da ''Lo scarabeo spagnolo'', pp. 227-228)
*Ogni [[forma]] foggiata è soltanto una testimonianza dell'energia formatrice e soltanto un simbolo di ciò cui essa allude. L'opera d'arte è transeunte, ma attesta qualcosa di immortale. Tutte le [[immagine|immagini]] visibili sono olocausti, sono servizio liturgico nell'ambulacro che conduce a un'immagine invisibile.( (da ''Lo scarabeo spagnolo'', p. 230)
*Ognuno è re di Thule, è sovrano agli estremi confini, è principe e mendicante ad un tempo. Se egli sacrifica l'aurea [[coppa]] della vita alla profondità blu come la notte, offre testimonianza della pienezza cui la coppa rinvia e che egli incarna senza poterla comprendere. (da ''Lo scarabeo spagnolo'', p. 233)