Herbert Marcuse: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Herbert Marcuse==
*Distruggete tutto ciò in cui avete creduto finora, buttate a [[mare]] tutto ciò che fino ad ieri rappresentava il basamento della vostra vita: vi sembrava granito e non era che [[pietra]] pomice, vi sembrava [[Eternità|eterno]] ed è invece friabile e inutile.<ref (citatoname=Dinacci>Citato in Ester Dinacci, ''Realtà della Germania'').</ref>
*È solo a favore dei senza speranza che ci è stata data la [[speranza]]. (citato<ref>Citato in [[Vittorio Messori]], ''Ipotesi su Gesù'', SEI, Torino 1976, p. 289).</ref>
*È mai possibile tracciare una vera distinzione tra i mezzi di comunicazione di massa come strumenti di informazione e di divertimento, e come agenti di manipolazione e di indottrinamento? (da ''L'uomo a una dimensione'')
*{{NDR|[[Bob Dylan]] e [[Bertolt Brecht]]}} Entrambi hanno un messaggio: mettere fine alle cose come sono. Perfino in assenza di un qualsiasi contesto politico, le loro opere evocano, per un fuggevole momento, l'immagine di un mondo liberato e il dolore di un mondo alienato. (citato<ref>Citato in ''Corriere della sera'', 15 luglio 2006).</ref>
*È solo a favore dei senza speranza che ci è stata data la [[speranza]]. (citato in [[Vittorio Messori]], ''Ipotesi su Gesù'', SEI, Torino 1976, p. 289)
*Il centro culturale sta diventando parte integrante del centro commerciale.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della sociologia'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 185. ISBN 9788858015827</ref>
*{{NDR|[[Bob Dylan]] e [[Bertolt Brecht]]}} Entrambi hanno un messaggio: mettere fine alle cose come sono. Perfino in assenza di un qualsiasi contesto politico, le loro opere evocano, per un fuggevole momento, l'immagine di un mondo liberato e il dolore di un mondo alienato. (citato in ''Corriere della sera'', 15 luglio 2006)
*Il «principio del piacere» assorbe il «il principio della realtà», la sessualità sembra venir liberata, mentre viene semplicemente liberalizzata ed amministrata come strumento di adattamento passivo dalla logica del sistema. Cadono gli stupidi arcaici tabù sul sesso in vigore presso società in preda alla scarsità, ma non per questo il sesso libera sé stesso trasfigurandosi in [[Eros]].<ref (citato in Ester name=Dinacci, ''Realtà della Germania'')/>
*Il Nemico è il denominatore comune di tutto ciò che si fa e non si fa. Ed esso non si identifica con il comunismo o il capitalismo quali sono in realtà; nei confronti dell'uno come dell'altro, il Nemico è lo spettro reale della liberazione. (da ''L'uomo a una dimensione'', 1964)
*La libertà intellettuale equivarrebbe alla restaurazione del pensiero individuale, ora assorbito dalla comunicazione e dall'indottrinamento di massa.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della sociologia'', traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 187. ISBN 9788858015827</ref>
*Il «principio del piacere» assorbe il «il principio della realtà», la sessualità sembra venir liberata, mentre viene semplicemente liberalizzata ed amministrata come strumento di adattamento passivo dalla logica del sistema. Cadono gli stupidi arcaici tabù sul sesso in vigore presso società in preda alla scarsità, ma non per questo il sesso libera sé stesso trasfigurandosi in [[Eros]]. (citato in Ester Dinacci, ''Realtà della Germania'')
*La gente, efficacemente manipolata ed organizzata, è libera: ignoranza, impotenza ed eteronomia introiettata costituiscono il prezzo della sua libertà. (da<ref>Da ''Eros e civiltà'', Prefazione politica, 1966).</ref>
*Io sono consapevole, del tutto consapevole di far parte del sistema e cerco di cavarne il meglio possibile usando la [[libertà]] di cui dispongo per dare il mio contributo ad un miglioramento ed avanzamento dell'attuale situazione.<ref (citato in Ester name=Dinacci, ''Realtà della Germania'')>
*Nove decimi di tutti i critici letterari andrebbero impiccati.{{c|Priva di fonte}}
*Pensare è uno sforzo, credere un lusso.{{c|Priva di fonte}}
*Questa [[società]] cambia tutto ciò che tocca in una fonte potenziale di progresso e di sfruttamento, di fatica miserabile e di soddisfazione, di [[libertà]] e d'oppressione. La [[Sesso|sessualità]] non fa eccezione.<ref (citato in Ester name=Dinacci, ''Realtà della Germania'')/>
*Vivere nella realtà significa per la [[società]] [[Borghesia|borghese]] avere soltanto [[Piacere|piaceri]] limitati e differenti ed ottenere sicurezza in cambio d'infelicità e di continue inibizioni.<ref (citato in Ester name=Dinacci, ''Realtà della Germania'')/>
*Ripeto: ''la follia del tutto giustifica le follie particolari e trasforma i delitti contro l'umanità in un'impresa razionale''. Quando il popolo, stimolato ad arte dalle autorità pubbliche e private, si prepara a vivere in regime di mobilitazione generale, esso mostra d'esser ragionevole non soltanto a causa della presenza del Nemico, ma pure a causa delle possibilità di investimento e d'occupazione offerte dall'[[industria]] e dalle attività di divertimento. Anche i calcoli più folli appaiono razionali: annientare cinque milioni di persone è preferibile che non annientarne dieci milioni, o venti, e così via. È futile obbiettare che una civiltà che giustifica la propria difesa con un calcolo del genere proclama la propria fine. (da ''L'uomo a una dimensione'', 1964)
*Vivere nella realtà significa per la [[società]] [[Borghesia|borghese]] avere soltanto [[Piacere|piaceri]] limitati e differenti ed ottenere sicurezza in cambio d'infelicità e di continue inibizioni. (citato in Ester Dinacci, ''Realtà della Germania'')
 
==''L'uomo a una dimensione''==
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=== Citazioni===
*Le persone si riconoscono nelle loro merci; trovano la loro anima nella loro automobile, nel giradischi ad alta fedeltà, nella casa a due piani, nell'attrezzatura della cucina. Lo stesso meccanismo che lega l'individuo alla sua società è mutato, e il controllo sociale è radicato nei nuovi bisogni che esso ha prodotto. (cap. 1, p. 23)
*I classici sono usciti dal mausoleo e sono tornati in vita... ma... tornano in vita come altri da sé, privati della loro forza antagonistica.
:''The classics have left the mausoleum and come to life [...] but [...] they come to life as other than themselves; they are deprived of their antagonistic force''. (da ''One-Dimensional Man'', 1964, p. 64)
*Il "principio del piacere" assorbe il principio di realtà; la sessualità viene liberata in forme socialmente costruttive. Questa nozione implica che vi sono modi repressivi di de-sublimazione, a confronto dei quali gli impulsi e gli scopi sublimati contengono una maggior dose di deviazione, di libertà e di rifiuto di dar retta ai tabù sociali. Sembra che tale de-sublimazione repressiva operi davvero nella sfera sessuale, ed alla pari di quanto avviene nella de-sublimazione dell'alta cultura essa opera qui come sottoprodotto dei controlli sociali attivati dalla realtà tecnologica, che diffonde la libertà mentre intensifica il dominio. Il nesso tra de-sublimazione e società tecnologica può forse essere meglio illuminato se si esamina il mutamento avvenuto nell'uso sociale dell'energia istintuale. (cap. 3, p. 85)
*Il risultato è l'atrofia degli organi mentali necessari per afferrare contraddizioni ed alternative, e nella sola dimensione che rimane, quella della razionalità tecnologica, la "coscienza felice" giunge a prevalere. Essa riflette la credenza che il reale è razionale, e che il sistema stabilito, nonostante tutto, mantiene le promesse. Gli individui sono portati a scorgere nell'apparato produttivo l'agente effettivo del pensiero e dell'azione, a cui pensiero e dazione del singolo possono e debbono cedere il passo. Nel cambio, l'apparato assume pure il ruolo di un'agente morale. La coscienza è assolta dalla reificazione, dalla generale necessità delle cose. (cap. 3, p. 92)
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*Questa descrizione ha precisamente quel carattere metafisico che l'analisi positivista desidera eliminare mediante traduzione, ma la traduzione elimina ciò che era da definire. Ci sono varie definizioni tecniche della bellezza in estetica, più o meno soddisfacenti, ma sembra essercene soltanto una che serba il contenuto di esperienza della bellezza ed è perciò la definizione meno esatta: la bellezza come promessa di felicità. Essa coglie il riferimento ad una condizione di uomini e di cose, a una relazione tra uomini e cose che si manifesta momentaneamente mentre svanisce, che compare in tante forme differenti quanti sono gli individui e che, nello svanire, manifesta ciò che può essere. (cap. 8, p. 216)
*Per prendere un altro esempio, il concetto filosofico uomo allude alle facoltà umane pienamente sviluppate che lo distinguono, e che appaiono come possibilità realizzabili a partire dalle condizioni in cui gli uomini vivono realmente. Il concetto esprime le qualità che sono considerate tipicamente umane. La frase imprecisa può servire a spiegare l'ambiguità di simili definizioni [[Filosofia|filosofiche]]; vale a dire, esse riuniscono le qualità che appartengono a tutti gli uomini in contrasto con altri esseri viventi, e che, al tempo stesso, sono rivendicate come la più adeguata o la più alta realizzazione dell'uomo. (cap. 8, p. 219)
*È mai possibile tracciare una vera distinzione tra i mezzi di comunicazione di massa come strumenti di informazione e di divertimento, e come agenti di manipolazione e di indottrinamento? (da ''L'uomo a una dimensione'')
*Il Nemico è il denominatore comune di tutto ciò che si fa e non si fa. Ed esso non si identifica con il comunismo o il capitalismo quali sono in realtà; nei confronti dell'uno come dell'altro, il Nemico è lo spettro reale della liberazione. (da ''L'uomo a una dimensione'', 1964)
*Ripeto: ''la follia del tutto giustifica le follie particolari e trasforma i delitti contro l'umanità in un'impresa razionale''. Quando il popolo, stimolato ad arte dalle autorità pubbliche e private, si prepara a vivere in regime di mobilitazione generale, esso mostra d'esser ragionevole non soltanto a causa della presenza del Nemico, ma pure a causa delle possibilità di investimento e d'occupazione offerte dall'[[industria]] e dalle attività di divertimento. Anche i calcoli più folli appaiono razionali: annientare cinque milioni di persone è preferibile che non annientarne dieci milioni, o venti, e così via. È futile obbiettare che una civiltà che giustifica la propria difesa con un calcolo del genere proclama la propria fine. (da ''L'uomo a una dimensione'', 1964)
 
===[[Explicit]]===
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*Marcuse protegge e difende gli «hippies» ma fino ad un certo limite. Alla domanda: «Se avesse un figlio «hippy» che farebbe?» ha così risposto: Lo lascerei essere «hippy» se fosse capace di vivere in quel modo sarebbe affar suo e non avrei nulla da obiettare però, se disgraziatamente essere un «hippy» significasse, per esempio, di doverlo mantenere per tutta la vita, direi di no. ([[Ester Dinacci]])
*Per Marx la religiosità è almeno l'oppio dei popoli, per Marcuse non è proprio niente. L'uomo a una dimensione non ha nessun cielo sopra di sé, nessun Dio per le sue preghiere e per le sue imprecazioni, per la sua fede, i suoi dubbi e le sue negazioni. ([[Ester Dinacci]])
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==