Angelo Del Boca: differenze tra le versioni

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*Il colpo di Stato in [[Eritrea]], meditato da [[Haile Selassie|Hailè Selassiè]] sin dal giorno in cui aveva ratificato ad Addis Abeba l'atto federale, era tanto più grave in quanto in palese contraddizione con la politica che egli aveva inaugurato, a partire dalla seconda metà degli anni '50, nei confronti del continente africano e dei paesi non allineati. In poco tempo si era conquistato una solida reputazione di «pelegrino della pace», predicando l'unità degli africani, la moderazione, la concordia, le virtù del negoziato, e condannando severamente l'impiego della forza come mezzo di risoluzione delle controversie e intervenendo più volte come abile, ostinato e fortunato mediatore. Ma questa volontà di conciliazione, che egli manifestava nei riguardi di tutti i problemi esterni all'Etiopia, evidentemente non doveva ritenerla valida per le questioni interne dell'interne dell'impero, se è vero che egli decideva di rispondere con la repressione alle richieste di autonomia prima degli eritrei e poi dei somali, degli oromo e dei sidamo. (p. 274)
 
*Se il problema eritreo angustiava l'imperatore, [[Asrate Kassa|Asserate Kassa]], che lo viveva giorno dopo giorno, ne era ancor più angosciato. (p. 307)
 
*Il programma di [[Endelkachew Makonnen|Endelcacciù Maconnen]], pur essendo corposo e innovativo, giungeva troppo tardi e si rivelava incapace di bloccare le manifestazioni popolari e gli ammutinamenti dei militari, che continuavano per tutto il mese di marzo e oltre, coinvolgendo persino gli strati inferiori della gerarchia ecclesiastica. (p. 319)