Domenico Cirillo: differenze tra le versioni

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*Cirillo è uno di quei pochi, pochi sempre, pochi in ogni luogo, che in mezzo ad una rivoluzione non amano che il bene pubblico. Non è questo il più sublime elogio che si possa formare di un cittadino e di un uomo? Io era secolui nelle carceri Hamilton e lo stesso [[Horatio Nelson|Nelson]], a' quali avea più volte prestato i soccorsi della sua scienza voleano salvarlo. Egli ricusò una grazia che gli sarebbe costato una viltà. ([[Vincenzo Cuoco]])
*Domenico Cirillo, medico e naturalista, il cui nome suonava onoratamente in tutta l'Europa, non isfuggì il destino di chi ben ebbe amato in tempi tanto sinistri. Richiesto una prima volta di entrare nelle cariche repubblicane, aveva negato perché gl'incresceva l'allontanarsi dalle sue lucubrazioni tauto gradite di scienze benefiche e consolatorie. Gli fecero una seconda volta suonare agli orecchi il nome e la necessità della patria. Lasciossi, come buon cittadino, piegare a queste novelle esortazioni. ([[Carlo Botta]])
*La dottrina l'ornava, la virtù l'illustrava, la canizie il rendeva venerando. Ma i carnefiici non si rimanevano, perché il tempo era venuto che una illusione proveniente da fonte buona coll'estremo sangue si punisse, ed alla virtù vera non si perdonasse. Se gli offerse la grazia, purché la domandasse, non perché virtuoso, dotto e da tutto il mondo onorato fosse, ma perché aveva servito della sua arte [[Horatio Nelson|Nelson]] ed [[Emma Hamilton|Emma Liona]]. Rispose sdegnato, non voler domandar grazia ai tiranni, e poiché i suoi fratelli morivano, voler morire ancor esso; né desiderio alcuno portar con se di un mondo che andava a seconda degli adulteri, dei fedifragi, dei perversi. La costanza medesima che mostrò coi detti, mostrò coi fatti: perì per mano del carnefice, ma perì immacolato e sereno. ([[Carlo Botta]])
 
==Bibliografia==