Giorgio Bocca: differenze tra le versioni

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*Nessuno sembra accorgersi che rispetto ai precedenti segretari [[Bettino Craxi|Craxi]] ha delle idee chiare e una strategia precisa: ritrovare piena autonomia nei confronti sia del Partito comunista, sia della Democrazia cristiana. Insomma quest'uomo di apparato, di potere, di manovre autoritarie è però il primo dopo la Liberazione che veda nel PSI un partito capace di camminare sulle sue gambe. (vol. 6, La crisi delle Istituzioni, p. 76)
*[[Claudio Signorile|Signorile]] ha molte qualità: è giovane, intelligente, ambizioso, umanamente aperto. Ma pecca di ingenuità, si azzarda a giocare partite pericolose al di sopra delle sue forze, compie delle piccole ''gaffes'' giornalistiche che i suoi avversari ingigantiscono. Dove cade e maldestramente è sull'affare ENI-Arabia Saudita, una delle tante operazioni commerciali su cui i partiti e le correnti dei partiti si ritagliano delle tangenti. Questa però è di una tale dimensione – si parla di 120 miliardi – da far ingaggiare nel partito una lotta di vita e di morte. (vol. 6, La crisi delle Istituzioni, p. 80)
*[[Licio Gelli]] nasce come piccolo carrierista: impiegato nella federazione fascista di Pistoia riesce ad accumulare cariche, anche quella di ''factotum'' del gruppo universitario fascista pur non avendo fatto la scuola media. Neppure la guerra gli serve per ottenere un diploma: si presenta a un esame di ragioniere e viene solennemente bocciato. Nasce qui però la sua vocazione di archivista e di ricattatore: il federale di Pistoia lo porta con sé a Cattaro in Montenegro: l'operazione a cui è destinato è di quelle redditizie. Deve far la guardia al tesoro della Banca Nazionale di Jugoslavia. Lo fa così bene che quando esso sarà restituito a Tito si troverà che mancano venti tonnellate d'oro e un milione di sterline. (vol. 6, La crisi delle Istituzioni, p. 196)
 
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