Niccolò Copernico: differenze tra le versioni

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*Dunque tante e così importanti testimonianze dei pianeti convengono sulla mobilità della Terra. (citato in AA.VV., ''Il libro dell'astronomia'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2017, p. 35. ISBN 9788858018347)
*È dovere di un astronomo comporre la storia dei moti celesti attraverso uno studio attento ed esperto. (citato in AA.VV., ''Il libro dell'astronomia'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2017, p. 19. ISBN 9788858018347)
*E poiché tutte queste idee sono difficilmente accettabili e quasi impensabili, [...] le renderemo in seguito più chiare. (citato in AA.VV., ''Il libro dell'astronomia'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2017, p. 38. ISBN 9788858018347)
*La prima e suprema di tutte le sfere è quella delle stelle fisse, contenente se stessa e tutte le cose, e perciò immobile. Essa è infatti il luogo dell'universo al quale si riferiscono il moto e la posizione di tutte le altre stelle. Dappoiché alcuni stimano che in qualche modo pur essa muti: noi segneremo nella deduzione del moto della terra un'altra causa a tale sua apparenza. Prima fra le stelle mobili viene Saturno, che compie la propria orbita in trent'anni. Dopo questo Giove, che si muove con un periodo di dodici anni. Indi Marte, che gira in un biennio. Il quarto posto nell'ordine tiene la rivoluzione annua, nella quale abbiam detto la terra essere contenuta, con l'orbe lunare come epiciclo. Nel quinto posto si muove in nove mesi Venere. Mercurio infine occupa il sesto, che in ottanta dì conchiude il suo giro nello spazio. Ma in mezzo a tutti sta il [[sole]]. Chi infatti, in tale bellissimo tempio, metterebbe codesta lampada in un luogo diverso o migliore di quello, donde possa tutto insieme illuminare? Perciò non a torto alcuni lo chiamano lampada del mondo, altri mente, altri reggitore. Trismegisto lo chiama Dio visibile, Elettra, nella tragedia di Sofocle, colui che tutto vede. Così, per certo, come assiso su un trono regale, il sole governa la famiglia degli astri che gli ruotano intorno. (''De revoutionibus orbium coelestium'', 1. I, cap. X)