Ovidio: differenze tra le versioni

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:Donde nell'uomo tanta fame di cibi proibiti? (138<ref name=Fumagalli/>)
:''Unde fames homini vetitorum tanta ciborum?''
*E non saremo domani quelli che fummo | né quelli che siamo.
:''Nec quod fuimusve sumusve, | cras erimus''. (XV, 215-6)
*Tutto si trasforma, nulla perisce. Lo spirito vaga e da lí viene qui e da qui va lí e s'infila in qualsiasi corpo, e dagli animali passa nei corpi umani e da noi negli animali, e mai si consuma. [...] <br>E poiché ormai mi sono slanciato su questo vasto mare e corro a vele spiegate col vento in poppa: in tutto il mondo non c'è cosa che duri. Tutto scorre, e ogni fenomeno ha forme errabonde. (Pitagora; XV, 165; 1994, p. 613)
*O Tempo divoratore, e tu, invidiosa [[Vecchiaia]], voi tutto distruggete e a poco a poco consumate ogni cosa facendola morire, rosa dai denti dell'età, di morte lenta. (Pitagora; XV, 234; 1994, p. 615)