Luca Beatrice: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Luca Beatrice==
*{{NDR|Su [[Lillo Gullo]] e [[Flora Graiff]]}} In una simbiotica narrazione, i due artisti interpretano, ciascuno con il proprio linguaggio, un’intimità che sopravvive al caos del reale: è la forza della dimensione privata e silenziosa che vince sul rumore di ciò che è straniero. Quadri statici di un universo fuori dal tempo ricordano nella grana certe nature morte del primo Giacomelli (''Natura morta con fichi'', 1960) e del pittore Giorgio Morandi. Natura morta, dal tedesco ''Stilleben'', intesa però nell'interpretazione che ne danno i fiamminghi: all'aggettivo "morta" costituiscono il termine ''leben'', il suo esatto contrario, "vita". Istantanee di vita, ''still-life'' che si lasciano guardare per la loro semplicità; luoghi appartati su cui si è posato l'occhio attento di chi sa cercare – e non teme – il segreto che si nasconde nel silenzio di una stanza. Dall’insignificante domestico, da una porzione di cielo appena intravisto, da un angolo che pare accennato, si può trarre nei lavori di [[Lillo Gullo]] e Flora Graiff quello che la tradizione buddista giapponese definisce lo ''Ichinen Sanzen'': l’istante che racchiude tutti i fenomeni dell’esistenza umana e i tremila mondi che la compongono. “On the road in the room”, non la strada, ma la stanza è l’unica protagonista, palpitante riflesso del mondo opaco che al suo interno omette e ingloba.<ref>Dalla prefazione a [[Lillo Gullo]] e Flora Graiff, ''Beati: on the road in the room'', Edizioni Stella, luglio 2008.</ref>
 
{{Int|Da ''La vita è a colori ma il bianco e nero è più realista''|Riportato nel comunicato stampa ''[https://web.archive.org/web/20101125070827/http://juventus.it/site/filesite/media/cartelle_stampa/Mostra_Juventus_110.pdf Juventus. 110 anni a opera d'arte]'', ''Juventus.it'', 18 settembre 2007.}}