Ferdinando Martini: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 14:
==''Nell'Affrica italiana''==
*Non è vero che speriamo di diffondere la civiltà in Abissinia. [...] Non si tratta di tribù selvagge e idolatre, bensì di un popolo cristiano da secoli, la cui compagine politica è secolare, nel cui paese, per secoli, conquistatori e viaggiatori tentarono imprimere tracce dell'incivilimento europeo; quel popolo non ne volle sapere: le sue capanne sono ancora quelle de'tempi biblici, i suoi costumi presenti furono conosciuti da Erodoto. Noi figuriamo di voler porre un termine alle guerre fratricide che spezzarono in quelle regioni ogni molla dell'operosità umana, e arroliamo ogni giorno e paghiamo Abissini perché si sgozzino con Abissini. Eh! via replicate a noi malinconici che in Europa siamo troppo pigiati, che in Etiopia vi sono tre o quattro abitanti per ogni chilometro quadrato, che oramai le conquiste coloniali sono un'empia necessità, ma non parlate d'incivilimento. Chi dice che s'ha da incivilire l'Etiopia dice una bugia o una sciocchezza. Bisogna sostituire una razza a razza: o questo, o niente. [...] All'opera nostra l'indigeno è un impiccio; ci toccherà dunque, volenti o nolenti, rincorrerlo, aiutarlo a sparire, come altrove le Pelli Rosse, con tutti i mezzi che la civiltà, odiata da lui per istinto, fornisce: il cannone intermittente e l'acquavite diuturna. È triste a dirsi ma pur troppo è così: i colonizzatori sentimentali si facciano coraggio: ''fata trahunt'', noi abbiamo cominciato, le generazioni avvenire seguiteranno a spopolare l'Affrica de'suoi abitatori antichi, fino al penultimo. L'ultimo no: l'ultimo lo addestreranno in collegio a lodarci in musica, dell'avere, distruggendo i negri, trovato finalmente il modo di abolire la tratta! (pp. 60-61)
*Barambaras [[Menelik II|Menelik]]... chi ha visto i ritratti di [[Nerone]] giovane se lo figuri: un po' più pingue soltanto. (p. 90)
*Menelik ha la tunica di velluto nero, simile a quella del padre: e lo ''sciamma'', che è della stessa forma del ''marghef'', ma di tessuto men sottile, e senza ricami: invece è rigato, a larghi intervalli, da larghe strisce scarlatte. In capo un corno dogle di raso verde, intorno al cui lembo inferiore s'avvolge una coda di leone, segno e ricompensa dell'aver ucciso il re delle foreste. (p. 90)
*[[Asmara]] è piuttosto un accampamento che un villaggio, e gli indigeni difatti la chiamano ''senfer'': il campo. (p. 106)
*Se fosse vero che le cure adoperate nel costruire la casa, nel mantenerla netta e salubre sono altrettante prove del grado di civiltà a cui un popolo è giunto, indizi della sua maggior o minore elevatezza morale; se proprio ciò fosse vero, bisognerebbe dire che gli Abissini stanno nella scala degli esseri umani, sotto a' selvaggi medesimi: i selvaggi scavano una fossa attorno le loro capanne affinchè l'acqua non vi penetri; gli Abissini non fanno nemmeno questo. (pp. 107-108)