Jean-Paul Sartre: differenze tra le versioni

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== Citazioni di Jean-Paul Sartre ==
*A che serve arrotare un [[coltello]] tutti i giorni se non lo si usa mai per tagliare?<ref>Citato in ''Telepiù'', n. 12, 22–28 marzo 2014.</ref>
*All'inizio, l'uomo esiste, si alza e compare sulla scena, solo in seguito definisce se stesso.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 270. ISBN 9788858014165</ref>
*Anche nel democratico più liberale si può nascondere una sfumatura di [[antisemitismo]]: egli è ostile all'ebreo nella misura in cui questi osa pensarsi, appunto, ebreo.<ref>Da ''Rèflexions sur la question juive'', 1946, ed. Gallimard, Parigi.</ref>
*Ciò che non è assolutamente possibile è non [[Scelta|scegliere]].<ref name=esist>Da ''L'esistenzialismo è un umanismo'', 1946.</ref>
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*Non voglio essere letto perché Nobel, ma solo se il mio lavoro lo merita.<ref>Da dichiarazione su ''Le Figaro'', 23 ottobre 1964.</ref>
*Per ottenere una verità qualunque sul mio conto, bisogna che la ricavi tramite l' altro. L'altro è indispensabile alla mia esistenza, così come alla conoscenza che io ho di me.<ref name=esist/>
*Per quanto riguarda gli uomini, non sono interessato a ciò che essi sono, ma a quel che possono diventare.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 271. ISBN 9788858014165</ref>
*Qualche ora o qualche anno di attesa [della morte] è lo stesso, quando si è perduta l'illusione di essere eterno.<ref>Da ''il muro''.</ref>
*Tu usi la filosofia come alibi per abdicare all'impegno" Mio caro [[Maurice Merleau-Ponty|Merleau]], [...] Tu hai criticato la mia posizione direttamente e indirettamente, sia conversando con me che pubblicamente. Io, da parte mia, mi sono limitato a difendermi. Come se la tua posizione fosse giusta, ed io invece dovessi giustificarmi di non condividerla. Perché l'ho fatto? Perché sono così: detesto mettere sotto accusa, foss'anche per difendermi, le persone che amo.<ref>Citato in ''Merleau Ponty e Le lettere del divorzio'', ''Corriere della Sera'', 28 gennaio 1997.</ref>