Francesco Saverio Nitti: differenze tra le versioni

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*Da tre secoli a questa parte mai l'Italia è stata ciò che è ora: in quarant'anni di [[unità d'Italia|unità]], di questa unità che con le sue ingiustizie è sempre il nostro più grande bene, in quarant'anni di unità, noi abbiamo realizzato progressi immensi. Noi non eravamo nulla e noi siamo molto più ricchi, molto più colti, molto migliori dei nostri padri. (da ''Scritti sulla questione meridionale: Volume 1'', Laterza, Bari, 1958, p. 125)
 
*[[Albert de Mun|De Mun]] non vede altra via di salute che in un ritorno all'antico regime economico del medio evo e in un ristabilimento delle corporazioni. (da ''[https://archive.org/details/ilsocialismocatt00nittuoft/page/n3 Il socialismo cattolico]'', L. Roux e C. Editori, Roma-Torino-Napoli, 1891, p. 259)
 
*I [[politico|politici]] italiani sono in generale uomini di assai mediocre valore: non amano noie e anche i migliori fra di essi sono incapaci di affrontare i problemi di larga importanza. (da ''Napoli e la questione meridionale'', Guida Editori, Napoli, 2004, p. 19)
 
*Il conte Albert de Mun, cui si deve la massima parte del successo dell'''Œuvre'', e che, con talento e con eloquenza mirabile, ne sostiene in parlamento le idee, è un uomo di una tenacia e di una energia ammirevole. Antico capitano di cavalleria, ha portato nella propaganda il suo ardore e la sua fierezza di soldato. (da ''Il socialismo cattolico'', ibid., p. 259)
 
*Il nazionalismo è alla nazione ciò che il bigottismo è alla religione. (da ''Scritti politici: La pace. La libertà. Bolscevismo, fascismo e democrazia'', Laterza, Bari, 1959, p. 255)
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*La vera saggezza è nel pensare da [[ottimismo e pessimismo|pessimista]], poiché la natura delle cose è ingiusta e crudele e la illusione è debolezza; ma, nella vita pratica e nella misura del possibile, agire da [[ottimismo e pessimismo|ottimista]] poiché nessuna energia, nessuno sforzo di bontà e di amore vanno mai interamente perduti. (citato in ''Francesco Saverio Nitti'', UTET, Torino, 1984, p. 561)
 
*Ma il più eminente dei socialisti cattolici svizzeri, colui che non si è contentato soltanto di una vana propaganda teorica, ma è sceso sul terreno pratico delle riforme sociali e ha avuto una importanza decisiva sulla legislazione della Svizzera e sul movimento cattolico in tutta Europa, è stato ed è tuttavia [[Kaspar Decurtins|Gaspard Decurtins]], in cui l'audacia dei propositi va unita a una cultura economica non comune e a una singolare elevatezza di mente. (da ''Il socialismo cattolico'', ibid., p. 231)
 
*Per le plebi meridionali il brigante fu assai spesso il vendicatore e il benefattore: qualche volta fu la giustizia stessa. Le rivolte dei briganti, coscienti o incoscienti, nel maggior numero dei casi ebbero il carattere di vere e selvagge rivolte proletarie. Ciò spiega quello che ad altri e a me e accaduto tante volte di constatare; il popolo delle campagne meridionali non conosce assai spesso nemmeno i nomi dei fondatori dell'unità italiana, ma ricorda con ammirazione i nomi dell'abate Cesare e di Angelo Duca e dei loro più recenti imitatori. (da ''Eroi e Briganti'', Edizioni Osanna, Venosa, 1987, p. 34)
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*{{NDR|Lettera a [[Vittorio Emanuele III]], sull'avvento del [[fascismo]]}} Vostra Maestà può con un atto di energia metter fine a quanto accade e dividere ancora la sua responsabilità da un regime di oppressione e di morte. Non devo DirLe il modo. Posso dirLe soltanto che non vi è tempo da perdere. (citato in ''Francesco Saverio Nitti'', UTET, Torino, 1984, p. 489)
 
==''Il socialismo cattolico''==
*Ma il più eminente dei socialisti cattolici svizzeri, colui che non si è contentato soltanto di una vana propaganda teorica, ma è sceso sul terreno pratico delle riforme sociali e ha avuto una importanza decisiva sulla legislazione della Svizzera e sul movimento cattolico in tutta Europa, è stato ed è tuttavia [[Kaspar Decurtins|Gaspard Decurtins]], in cui l'audacia dei propositi va unita a una cultura economica non comune e a una singolare elevatezza di mente. (da ''Il socialismo cattolico'', ibid., p. 231)
 
*Il conte [[Albert de Mun]], cui si deve la massima parte del successo dell'''Œuvre'', e che, con talento e con eloquenza mirabile, ne sostiene in parlamento le idee, è un uomo di una tenacia e di una energia ammirevole. Antico capitano di cavalleria, ha portato nella propaganda il suo ardore e la sua fierezza di soldato. (da ''Il socialismo cattolico'', ibid., p. 259)
 
*[[Albert de Mun|De Mun]] non vede altra via di salute che in un ritorno all'antico regime economico del medio evo e in un ristabilimento delle corporazioni. (da ''[https://archive.org/details/ilsocialismocatt00nittuoft/page/n3 Il socialismo cattolico]'', L. Roux e C. Editori, Roma-Torino-Napoli, 1891, p. 259)
 
==''L'Italia all'alba del secolo XX''==
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==''Nord e sud''==
===[[Incipit]]===
Mio caro [Luigi] Roux, dedico a te questo mio libro, per sciogliere un antico voto di riconoscenza. Tu sei stato sempre il mio editore cortese; e tu mi hai accolto amicamente nel tuo giornale, molti anni or sono, me quasi fanciullo e ignoto. La bontà affettuosa che tu hai avuto per me all'inizio della mia carriera di lavoro (ahi! come rude), il tuo consiglio e la tua parola non ho dimenticato mai più tardi, non dimenticherò mai in avvenire.
===Citazioni===
*Prima del 1860 non era quasi traccia di grande industria in tutta la penisola. La Lombardia, ora così fiera delle sue industrie, non avea quasi che l'agricoltura; il Piemonte era un paese agricolo e parsimonioso, almeno nelle abitudini dei suoi cittadini. L'Italia centrale, l'Italia meridionale e la Sicilia erano in condizioni di sviluppo economico assai modesto. Intere provincie, intere regioni eran quasi chiuse ad ogni civiltà. (pp. 2-3)
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==Bibliografia==
*Francesco Saverio Nitti, ''[https://archive.org/details/ilsocialismocatt00nittuoft/page/n3 Il socialismo cattolico]'', L. Roux e C. Editori, Roma-Torino-Napoli, 1891.
*Francesco Saverio Nitti, ''L'Italia all'alba del secolo XX'', Casa Editrice Nazionale Roux e Viarengo, Torino-Roma, 1901
*Francesco Saverio Nitti, ''Meditazioni dell'esilio'', Edizioni scientifiche italiane, Napoli, 1947