Noam Chomsky: differenze tra le versioni

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*I sistemi democratici procedono diversamente, perché devono controllare non solo ciò che il popolo fa, ma anche quello che pensa. Lo Stato non è in grado di garantire l'obbedienza con la forza e il pensiero può portare all'azione, perciò la minaccia all'ordine deve essere sradicata alla fonte. È quindi necessario creare una cornice che delimiti un pensiero accettabile, racchiuso entro i princìpi della religione di Stato.<ref>Da ''La Fabbrica del consenso'', in ''Libertà e linguaggio'', traduzione di Cesare Salmaggi, Tropea, Milano, 1998.</ref>
*Il compito principale della teoria linguistica deve essere di sviluppare un elenco di universali linguistici che, da un lato, non sia poi smentito dalla concreta diversità delle lingue e, dall'altro, sia sufficientemente ricco ed esplicito da spiegare la rapidità e l'uniformità dell'apprendimento linguistico, e la notevole complessità e portata delle grammatiche generative che dell'apprendamento linguistico sono il prodotto.<ref>Da ''Aspects of the Theory of Syntax'', Cambridge, 1965, pp. 27-28.</ref>
*Il potere è sempre più concentrato in istituzioni irresponsabili.<ref>In AA.VV., ''Il libro della politica'', traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018. ISBN 9788858019429</ref>
*"[[Populismo]]", un concetto con una storia mista, spesso piuttosto rispettabile.<ref>https://www.huffingtonpost.it/2018/09/08/noam-chomsky-il-popolo-si-sta-rivoltando-contro-le-elite-che-lo-hanno-ingannato-il-populismo-non-centra-e-ha-anche-una-storia-rispettabile_a_23520785/</ref>
*In questo mio giro in Europa mi ha colpito constatare quanto i media e gli intellettuali europei siano subordinati rispetto agli Usa. Se [[George W. Bush|Bush]], per puro cinismo politico, decide che il caso Schiavo è il problema più importante, tutti i media europei sono inondati del caso Schiavo. Ma questo è solo un modo per far dimenticare alla gente quali sono i veri problemi. Basta dare un'occhiata ai giornali di oggi: "La Repubblica" per esempio dedica cinque pagine alla vicenda. Solo a pagina 18, in un piccolo box in basso, si parla del rapporto Onu che ha documentato come il numero dei bambini malnutriti in Iraq sia raddoppiato con la guerra. È questa la cultura della vita invocata da Bush? [...] Ancora oggi, dato che gli Usa si rifiutano di pagare i risarcimenti ordinati dall'Onu, il 60% dei bambini nicaraguensi sotto i due anni è malnutrito. [...] Se avessimo veramente a cuore la vita nessuno si preoccuperebbe di una povera donna alla quale è stato negato il diritto di morire in pace. Ci preoccuperemmo di questi bambini, non di [[Terri Schiavo]].<ref>Dal discorso all'incontro con gli studenti nel giorno del conferimento della laurea honoris causa in psicologia, Bologna, 1º aprile 2005; citato in Alberto Piccinini, ''[http://abbonati.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/06-Febbraio-2009/art52.php3 I veri problemi]'', ''il manifesto'', 6 febbraio 2009, p. 12.</ref>
*Nell'ottobre del 1965 il Senatore Mansfield ha criticato il "senso di completa irresponsabilità" mostrato dai manifestanti. Non aveva niente da dire allora [...] sul "senso di completa irresponsabilità" mostrato del senatore Mansfield e dagli altri che stanno tranquillamente a guardare e votano su stanziamenti mentre le città e i villaggi del Nord Vietnam vengono demoliti, mentre milioni di rifugiati nel Sud sono cacciati dalle loro case a causa dei bombardamenti americani. Non ha niente da dire sugli standard morali o il rispetto per la legge internazionale di coloro che hanno permesso questa tragedia. Parlo dell senatore Mansfield precisamente perché non è uno di quei che patrioti che si battono il petto e che vogliono che l'America governi il mondo, ma è piuttosto un intellettuale americano nel miglior senso della parola, un uomo colto e ragionevole -- il tipo di uomo che è il terrore della nostra era. [...] quando guardo ciò che sta accadendo al nostro paese, quello che trovo più terrificante non è Curtis LeMay, con i suoi allegri suggerimenti di bombardare chiunque fino a farli tornare all'età della pietra, ma piuttosto le calme disquisizioni degli scienziati politici su quanta forza sarebbe necessaria per raggiungere i nostri scopi, o su quale forma di governo sarebbe accettabile per noi in Vietnam. Quello che trovo terrificante è il distacco e la serenità con cui vediamo e discutiamo una tragedia insostenibile. Sappiamo tutti che se la Russia o la Cina fossero state colpevoli di ciò che abbiamo fatto noi in Vietnam, staremmo esplodendo di indignazione morale per questi crimini mostruosi.
:''[...] in October, 1965, Senator Mansfield criticized the "sense of utter irresponsibility" shown by the demonstrators. He had nothing to say then [...] about the "sense of utter irresponsibility" shown by Senator Mansfield and others who stand by quietly and vote appropriations as the cities and villages of North Vietnam are demolished, as millions of refugees in the South are driven from their homes by American bombardment. He has nothing to say about the moral standards or the respect for international law of those who have permitted this tragedy. I speak of Senator Mansfield precisely because he is not a breast-beating superpatriot who wants America to rule the world, but is rather an American intellectual in the best sense, a scholarly and reasonable man -- the kind of man who is the terror of our age. Perhaps this is merely a personal reaction, but when I look at what is happening to our country, what I find most terrifying is not Curtis LeMay, with his cheerful suggestion that we bomb everybody back into the stone age, but rather the calm disquisitions of the political scientists on just how much force will be necessary to achieve our ends, or just what form of government will be acceptable to us in Vietnam. What I find terrifying is the detachment and equanimity with which we view and discuss an unbearable tragedy. We all know that if Russia or China were guilty of what we have done in Vietnam, we would be exploding with moral indignation at these monstrous crimes.''<ref>Da ''[http://www.chomsky.info/articles/19671207.htm On Resistance]'', ''The New York Reviews of Book'', 7 dicembre 1967.</ref>
*Non sarà sfuggito a nessuno che il postulato democratico afferma che i [[Mass media|media]] sono indipendenti, determinati a scoprire la verità e a farla conoscere; e non che essi passano la maggior parte del tempo a dare l’immagine di un mondo tale che i potenti desiderano che noi ci rappresentiamo, che sono in una posizione d’imporre la trama dei discorsi, di decidere ciò che il buon popolo ha il diritto di vedere, di sentire o di pensare, e di “gestire” l’opinione a colpi di campagne di propaganda.<ref>Da ''La fabbrica del consenso'', Il Saggiatore, 2014.</ref>
*"[[Populismo]]", un concetto con una storia mista, spesso piuttosto rispettabile.<ref>https://www.huffingtonpost.it/2018/09/08/noam-chomsky-il-popolo-si-sta-rivoltando-contro-le-elite-che-lo-hanno-ingannato-il-populismo-non-centra-e-ha-anche-una-storia-rispettabile_a_23520785/</ref>
*Se le leggi Norimberga fossero attuate ancora oggi, ogni presidente americano del dopoguerra sarebbe stato impiccato.<ref>Da un [http://www.chomsky.info/talks/1990----.htm intervento al Saint Michael's College], nel Vermont, attorno al 1990.</ref>
*Un paio di anni fa mi sono imbattuto in un documento del [[Il Pentagono|Pentagono]] riguardante le procedure di declassificazione. Tra le altre cose, proponeva che il governo dovesse periodicamente declassificare informazioni riguardanti [[Assassinio di John Fitzgerald Kennedy|l'assassinio di Kennedy]]. Lasciate che la gente cerchi di capire se Kennedy sia stato ucciso dalla mafia, così gli attivisti si impegneranno in un folle e inutile inseguimento anziché andare dietro a veri problemi o organizzarsi.<ref>Tradotto in Massimo Polidoro, [http://www.massimopolidoro.com/psicologia-dellinsolito/teorie-del-complotto-3-effetti-che-danneggiano-tutti.html ''Teorie del complotto: 3 effetti che danneggiano tutti''], ''MassimoPolidoro.com'', 29 febbraio 2016.</ref>