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==''Il cattolicesimo sociale in Europa''==
*I principi di eguaglianza della [[rivoluzione francese]] contenevano già i presupposti teorici dell'emancipazione del Quarto stato, non solo del Terzo. Ma veramente le speranze sociali della classe operaia, la quale anche nella Francia agraria andava emergendo per numero durante la prima metà del XIX secolo a causa della fuga dalla campagna verso i quartieri miseri delle città, non si erano realizzate nelle tre rivoluzioni del 1789, 1830 e 1848. A cominciare dal 1830 i re borghesi e l'impero di Napoleone III, a prescindere da alcune dimostrazioni di Napoleone a favore degli operai, si erano appoggiati essenzialmente sugli strati ascendenti economico-borghesi, sulle ''classes dirigeantes'' nutrite di sentimenti liberali o conservatori. (1. Francia, pp. 185-186)
 
*Dopo il 1890 ci fu una svolta. La formazione di sindacati cristiani cominciò a farsi strada. Un decisivo passo in avanti fu favorito dall'enciclica ''Rerum novarum'' di [[Papa Leone XIII|Leone XIII]] del 15 maggio 1891. Vincenzo Gioacchino Pecci, già come arcivescovo di Perugia, aveva preso chiaramente posizione contro lo sfruttamento degli operai. La sua enciclica divenne un evento che eccitò l'opinione pubblica. Essa si prestava a interpretazioni liberali e conservatrici come pure a letture etiche e social-etiche. Da una parte Leone XIII difese la proprietà privata e si dichiarò contro l'utopia dell'uguaglianza. Dall'altra, attribuì alla proprietà una funzione sociale, partendo dai diritti borghesi e politici dei lavoratori e dalla loro pretesa per una giusta ricompensa. (4. Italia e Santa Sede, pp. 212-213)