Antonio Gramsci: differenze tra le versioni

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==''Quaderni del carcere''==
* [[Ardengo Soffici|Soffici]]. Un cafone senza ingenuità e spontaneità. (quaderno 1, § 10)
 
* [[Ardengo Soffici|Soffici]]. Un cafone senza ingenuità e spontaneità. (quaderno 1, § 10)
 
*[[Achille Loria|Loria]] non è un caso teratologico individuale: è l'esemplare più compiuto e finito di una serie di rappresentanti di un certo strato intellettuale di un certo periodo; in generale degli intellettuali positivisti che si occupano della quistione operaia e che più o meno credono di approfondire, o correggere, o superare il Marxismo. Enrico Ferri – Arturo Labriola – lo stesso Turati potrebbero dare una messe di osservazioni e di aneddoti. (quaderno 1, § 25)
*La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati. ([[:s:Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, I.djvu/318]] § (34). Passato e presente.
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*Occorre persuadere molta gente che anche lo [[studio]] è un mestiere, e molto faticoso, con un suo speciale tirocinio, oltre che intellettuale, anche muscolare-nervoso: è un processo di adattamento, è un abito acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza.
*Ogni elemento imposto sarà pertanto da ripudiare [...] occorre fare "libertà" di ciò che è "necessario", ma perciò occorre riconoscere una necessità "obbiettiva". (quaderno 8)
*Una massa umana non si «distingue» e non diventa indipendente «per sé» senza organizzarsi (in senso lato) e non c’è organizzazione senza intellettuali. (quaderno 11, § 12)
*Reagire al velleitarismo. Proporsi obiettivi discreti, raggiungibili, anche se si intenda approfondirli ed estenderli.
*Questa espressione – "gli umili" – è caratteristica per comprendere l'atteggiamento tradizionale degli intellettuali italiani verso il popolo e quindi il significato della "letteratura per gli umili". Non si tratta del rapporto contenuto nell'espressione dostoievschiana di "umiliati e offesi". In [[Fëdor Dostoevskij|Dostojevschij]] c'è potente il sentimento nazionale-popolare, cioè la coscienza di una missione degli intellettuali verso il popolo, che magari è "oggettivamente" costituito di "umili" ma deve essere liberato da questa "umiltà", trasformato, rigenerato. Nell'intellettuale italiano l'espressione di "umili" indica un rapporto di protezione paterna e padreternale, il sentimento "sufficiente" di un propria indiscussa superiorità, il rapporto come tra due razze, una ritenuta superiore e l'altra inferiore, il rapporto come tra adulto e bambino nella vecchia pedagogia o peggio ancora un rapporto da "società protettrice degli animali", o da esercito della salute anglosassone verso i cannibali della Papuasia.