Rima: differenze tra le versioni

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*''Allor le rime mie fien senza pianto, | che 'l giorno non dea luce ai lieti campi, | e i sassi teman l'aura in chiusa valle''. ([[Jacopo Sannazaro]])
*''Ave, o rima! Con bell'arte | su le carte | te persegue il trovadore; | ma tu brilli, tu scintilli, | tu zampilli | su del popolo dal cuore. | O scoccata tra due baci | ne i rapaci | volgimenti de la danza, | come accordi ne' due giri | due sospiri, | di memoria e di speranza!'' ([[Giosuè Carducci]])
*Come nelle poesie e nelle canzoni le rime scandiscono il ritmo, così nelle narrazioni in prosa ci sono avvenimenti che rimano tra loro. La leggenda di Carlomagno ha un'efficacia narrativa perché è una successione d'avvenimenti che si rispondono come rime in una poesia. ([[Italo Calvino]])
*Di qui la rima; che altro non significò in origine se non 'ritmo' (e rimare 'rithimare'), quasi che nella rispondenza del suono da verso a verso, o da emistichio ad emistichio, stesse del nuovo ritmo la parte sostanziale e vitale. ([[Francesco Flamini]])
*''Facile terminare tutte le rime in "-are".'' ([[Coez]])