Jean-Jacques Rousseau: differenze tra le versioni

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*La più antica tra le società, e la sola naturale, è la [[famiglia]]. Tuttavia i figli restano legati al padre solo per il periodo in cui hanno bisogno di lui per mantenersi in vita. Appena questo bisogno cessa, il legame naturale si scioglie. Una volta i figli esentati dall'obbedienza che dovranno al padre, e il padre esentato dalle cure che doveva ai figli, tutti rientrano egualmente nell'indipendenza. Se continuano a restare uniti, ciò non accade più naturalmente, ma volontariamente; e la famiglia stessa si conserva soltanto per convenzione. (I, 2)
*Rinunciare alla propria libertà significa rinunciare alla propria qualifica di uomo, ai diritti dell'umanità e anche ai propri doveri. (I, 4)
*L'impulso del solo appetito è schiavitù, e l'obbiedienza alla legge che noi stessi ci siamo dati è libertà.
*Se ci fosse un popolo di dei, si governerebbe [[democrazia|democraticamente]]. Un governo così perfetto non è adatto agli uomini. (III, 4)
:''L'impulsion du seul appétit est esclavage, et l'obéissance à la loi qu'on s'est prescrite est liberté''. (''Du contrat social'', éd. Marc-Michel Rey, 1762, parte I, cap. VIII ("De l'état civil"), p. 43)
*Se anche [[Sparta]] e [[Roma]] sono perite, quale [[Stato]] può sperare di durare in eterno? (III, 11)
*I depositari del potere esecutivo non sono i padroni del popolo, bensì i suoi [[Funzionario|funzionari]] [...]; esso può nominarli o destituirli quando gli piaccia. (III, 18)
*In uno stato ben governato vi sono poche punizioni, non perché si facciano molte grazie, ma perché vi sono pochi criminali: quando lo stato è in decadenza il gran numero dei crimini ne assicura l'impunità. (II, 5)
*Da solo il [[popolo]] vuole sempre il bene, ma non sempre, da solo, lo vede. La volontà generale è sempre retta, ma il giudizio che la guida non è sempre illuminato. Bisogna presentarle gli oggetti talvolta quali sono e talvolta quai debbono sembrare; bisogna mostrarle la buona strada che essa cerca, difendendola dalla seduzione delle volontà particolari, avvicinando ai suoi occhi i luoghi e i tempi, bilanciando l'attrattiva dei vantaggi immediati e sensibili, col pericolo dei mali lontani e nascosti. I singoli vedono il bene che rigettano, la collettività vuole il bene che non vede. Tutti hanno ugualmente bisogno di una guida: bisogna costringere gli uni ad adeguare la loro volontà alla ragione; bisogna insegnare al popolo a conoscere ciò che vuole. Allora dai pubblici lumi deriva l'unione dell'intelletto e della volontà nel corpo sociale; da questo verrà l'esatta partecipazione delle parti e infine la maggior forza del tutto. Ecco donde sorge la necessità di un legislatore. (II, 6)
*Per scoprire le migliori regole di società, quali possono convenire alle nazioni, sarebbe necessaria un'intelligenza superiore che vedesse tutte le passioni senza provarne alcuna, che non avesse alcun rapporto con la nostra natura pur conoscendola a fondo, che avesse, indipendentemente da noi, una propria felicità e che tuttavia volesse occuparsi della nostra, infine che, nello svolgersi dei tempi, potesse lavorare in un secolo e godere in un altro, preparandosi una gloria lontana. Sarebbero necessari degli dèi per dare delle leggi agli uomini. (II, 7)
*Se ci fosse un popolo di dei, si governerebbe [[democrazia|democraticamente]]. Un governo così perfetto non è adatto agli uomini. (III, 4)
*Se anche [[Sparta]] e [[Roma]] sono perite, quale [[Stato]] può sperare di durare in eterno? (III, 11)
*I depositari del potere esecutivo non sono i padroni del popolo, bensì i suoi [[Funzionario|funzionari]] [...]; esso può nominarli o destituirli quando gli piaccia. (III, 18)
*Costituisce una previdenza quanto mai necessaria quella di essere consapevoli che non si può prevedere tutto. ()