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'''Wole Soyinka''', pseudonimo di '''Akinwande Oluwole Soyinka''' (1934 - vivente), drammaturgo, poeta, scrittore e saggista nigeriano.
 
==Citazioni==
*L'uomo muore in tutti coloro che conservano il silenzio di fronte alla tirannia. (da ''L'uomo è morto'', traduzione di Carla Muschio, Jaca Book, 1986, p. 29)
 
{{Int|Da ''La causa dei popoli''|''Il Biafra non è stato sconfitto'', ''La causa dei popoli'', anno 2, numero 4, maggio-agosto 2017}}
*{{NDR|Sulla [[Guerra civile in Nigeria]]}} Io ero ancora un giovane scrittore. Mi sembrava di essere circondato da una massa di lemming che si suicidavano in massa. La mia "colpa" fu quella di dire che il Biafra non avrebbe potuto mai essere sconfitto. La maggior parte della gente - inclusi ovviamente i militari al potere - pensarono che le mie parole si riferissero all'aspetto bellico della questione. Così furono interpretate come un'offesa nei confronti del governo, un tentativo di scoraggiare i soldati federali e di galvanizzare quelli biafrani. In me non videro soltanto un nemico, ma anche uno spaccone secondo il quale nessun esercito africano avrebbe potuto sconfiggere l'esercito di [[Chukwuemeka Odumegwu Ojukwu|Ojukwu]].
*Il Presidente [[Yakubu Gowon|Gowon]] diceva di stare dalla parte giusta e che il Biafra sarebbe stato sconfitto. Evidentemente il Biafra ha perso la guerra, ma non è stato sconfitto. La maggior parte dei nigeriani l'ha capito.
*La guerra è finita, l'unica cosa che è cambiata è la tattica. Forse si sta cercando di realizzare una secessione interna, tanto per vedere quello che la legge consente e quello che vieta. Per quanto riguarda i vincitori, gli analisti continuano a dire che l'instabilità del paese è una conseguenza della guerra, così come la corruzione, la cattiva gestione delle risorse petrolifere, la cecità politica, etc. Comunque il separatismo sta guadagnando un seguito crescente. Purtroppo ha già scatenato una reazione pericolosa: l'intolleranza.
*L'Africa moderna è un aggregato di territori definiti da interessi stranieri, e proprio per questo suscettibili di fallimento.
*Il Biafra deve restare parte della Nigeria o staccarsene? Il punto è questo. Anche dopo tanti anni di convivenza difficile, è difficile immaginare una Nigeria senza il Biafra. Io preferisco che questa separazione non avvenga, ma non soltanto perché credo che convenga a entrambi restare uniti per motivi economici, culturali e politici. Il contesto globale odierno rende più attraenti i paesi composti, non soltanto agli occhi degli investitori stranieri e per i turisti, ma anche per gli abitanti di qualunque paese.
*La Nigeria è stata spesso definita una bomba a orologeria. Paradossalmente, è proprio per questo che deve restare unita. Un'esplosione in uno spazio ridotto è più dannosa di quella che può verificarsi in un territorio più grande, capace di assorbirne l'impatto e aumentare le possibilità di sopravvivenza.
 
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